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Cisl: al via congresso per nuovo modello sindacato partecipativo

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Roma, 12 giu. (Labitalia) – Saranno 1.082 i delegati che prenderanno parte al XVII Congresso nazionale della Cisl, in programma a Roma, da oggi fino a sabato. La scenografia sarà molto innovativa sul piano tecnologico e totalmente diversa da tutte le kermesse sindacali del passato: solo un podio circolare, con i colori e il logo della Cisl al centro del Palazzo dei Congressi dell'Eur. Ad ascoltare la relazione del segretario generale, Raffaele Bonanni, è previsto un parterre d'eccezione, con la presenza in sala di quasi tutti i ministri del governo Letta, i principali responsabili degli schieramenti politici, i leader delle confederazioni sindacali e delle associazioni imprenditoriali, oltre a numerosi esponenti del mondo produttivo, accademico e religioso. La Confederazione di via Po giunge al Congresso nazionale dopo un lungo percorso iniziato a fine ottobre del 2012 con i congressi delle sezioni aziendali in migliaia di posti di lavoro, all'insegna dello slogan 'L'Italia della responsabilità: un sindacato nuovo per un nuovo Paese'. Il congresso darà una sterzata al modello sindacale della Cisl con una sorta di 'spending review' interna. Le Ust, cioè le Unioni territoriali del sindacato cislino, sono già passate dalle precedenti 116 a 75 (-41) con una riduzione del 30% dei componenti delle segreterie. Alcuni esempi: in Sicilia su nove unioni territoriali provinciali ne sono rimaste solo cinque, in Lombardia da 14 a 8, in Emilia da 10 a 6, in Toscana da 10 a 6, in Piemonte da 9 a 4. Le strutture delle Federazioni territoriali sono passate da 2.204 a 1.425, con una riduzione di circa 780 organismi di categoria. Anche alcune strutture regionali saranno presto accorpate: Umbria con le Marche, Abruzzo con il Molise, la Puglia con la Basilicata. Ma una vera e propria rivoluzione è prevista per le federazioni nazionali di categoria che dovrebbero passare da 19 a 9. Si sta già lavorando alla Federazione dell'industria, a quella dei servizi a rete e alle persone, alla Federazione della scuola e del pubblico impiego, del terziario e dei servizi, e a una Federazione delle costruzioni e dell'agroalimentare. Negli organismi di categoria, il 60% degli eletti dovrà venire dalle Rsu e dalle Rsa. Le donne saranno obbligatoriamente il 30% in tutti gli organismi. Attualmente, ci sono già cinque donne alla guida di regioni importanti come il Veneto, il Piemonte, la Campania, la Sardegna, l'Alto Adige. "La nostra autoriforma è una scelta strategica con cui la Cisl rafforza il suo radicamento sui posti di lavoro e riafferma la centralità del territorio", sottolinea a tal proposito il segretario confederale Cisl, Paolo Mezzio, responsabile del dipartimento organizzativo. "Lanceremo un nuovo modello di sindacato – annuncia – ancora più partecipativo e moderno. Ma un sindacato responsabile che sa contrattare al centro e in periferia. E' una sfida di cambiamento – conclude Mezzio – che la Cisl propone in piena unità alla politica, alle istituzioni e all'intero paese".