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Aids: gli impegni del Comune per la prevenzione

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Aids: gli impegni del Comune per la prevenzione

Gli assessori alle politiche sociali e ai giovani, Marcello Caremani e Francesco Romizi, parteciperanno domani alle iniziative promosse al Karemaski nell’ambito della Giornata mondiale contro l’Aids. “L’Amministrazione comunale intende rafforzare la sua collaborazione con la Asl 8, con l’Associazione aiuto sieropositivi e con gli altri soggetti sociali e culturali della città per sviluppare ulteriormente la cultura della prevenzione all’Aids. In questi anni sono emerse importanti novità, sia nella cura della malattia che nella tipologia delle persone interessate ma un elemento è rimasto stabile e cioè che l’attenzione maggiore deve essere dedicata alla prevenzione”.

Marcello Caremani continua ad affrontare questa tema: prima da medico, quindi da fondatore dell’Associazione aiuto sieropositivi ed ora da assessore comunale. “quando affrontiamo il tema della prevenzione, dobbiamo aver chiaro che la platea dei nostri interlocutori si è enormemente allargata. Agli inizi si pensava che la malattia colpisse solo tossicodipendenti e omosessuali. Quasi esclusivamente giovani. Adesso l’Aids è un tema che non conosce barriere né di orientamento sessuale né di generazione. Interessa tutti. E a tutte le età. Da qui la necessità di svolgere un’attività di comunicazione e prevenzione ben più ampia che nel passato”.

Un secondo elemento che si è affermato è la consapevolezza della possibilità di cura. Non siamo di fronte ad una condanna a morte ma ad una malattia che, se curata, consente comunque una dignitosa aspettativa di vita.

“Ma questo – conclude Caremani – non ci deve indurre ad abbassare la guardia. L’Aids è una malattia sessualmente trasmessa che si previene con estrema semplicità e cioè facendo ricorso al profilattico. La rinuncia ad esso non è legata solo all’età e quindi a possibili ma ormai scarsamente probabili non conoscenze del sesso sicuro”.
Osservando anche l’innalzamento dell’età media di chi si ammala, è evidente che possiamo essere di fronte a deliberate e pericolose scelte.

“Da qui – concludono Caremani e Romizi – l’impegno del Comune per un lavoro di prevenzione e informazione che parta dai giovani ma non si fermi ad essi. Un lavoro che intendiamo continuare a svolgere con l’Asl 8 e in particolare con l’unità operativa di malattie infettive, con l’Associazione aiuto sieropositivi e con tutte i soggetti sociali e culturali disposti ad impegnarsi”.