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Agnelli (Confimi Impresa): legge stabilità insufficiente e inappropriata

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Roma, 16 ott. (Labitalia) – "Se le misure sono quelle che si stanno sentendo e leggendo in queste ore possiamo dire che si tratta di una legge di stabilità insufficiente e in alcuni casi anche inappropriata". A dirlo, a Labitalia, è Paolo Agnelli, presidente di Confimi Impresa, la confederazione dell'industria manifatturiera italiana e dell'impresa privata, secondo cui "in una situazione di emergenza servono risposte forti". "Serviva quindi un 'industrial compact' per rilanciare l'industria. E, ancora, si doveva tagliare l'Irap perchè non è possibile che un'azienda che non guadagna debba continuare a pagare tasse", avverte. Secondo Agnelli, "se è vero che le imprese avranno il taglio del cuneo fiscale solo se assumeranno del personale a tempo indeterminato allora vuol dire che dal governo non hanno capito nulla di come funziona un'impresa". "In questo modo -sottolinea- si aiutano solo le aziende che sono già uscite dalla crisi, che hanno riassorbito la cassa integrazione e possono permettersi di assumere personale. Ma non si aiutano di certo le tante aziende che sono ancora in crisi profonda e che non riescono a crescere in competitività, non possono permettersi di assumere e non avranno il taglio del cuneo fiscale". Per il presidente di Confimi Impresa, "questo era il momento di tassare le rendite finanziarie e 'liberare' il lavoro, ma invece non è stato fatto nulla". "Come al solito -rimarca- si salva la finanza e si colpisce il manifatturiero. Avevano annunciato tagli alla sanità e poi invece non hanno messo mano negli sprechi della sanità, che andavano sì tagliati". Il risultato, secondo Agnelli, è che "il manifatturiero italiano soffre sempre di più, abbiamo l'energia più alta del 68% rispetto al resto d'Europa, il costo del lavoro sempre più su e in 10 anni abbiamo perso 2 milioni e 800 posti di lavoro che sono stati creati all'estero per via della delocalizzazione".