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Valdarno progetto pilota per inserire 370 disabili nelle aziende

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Valdarno progetto pilota per inserire 370 disabili nelle aziende

MONTEVARCHI – Lo sperimentano in Valdarno, ma sono certi che presto diverrà un progetto della Intera asl e poi anche del resto della Toscana. E’ Il “Servizio di Socializzazione Territoriale”, che ha come obiettivo il mantenimento della persona disabile nel proprio territorio, attraverso un lavoro socio-educativo, che con operatori specializzati sia in grado di costruire reti territoriali di prossimità, utilizzando il contesto di vita della persona disabile come risorsa. Non un sogno, ma un obiettivo da raggiungere mettendo a frutto quanto il Valdarno offre già, con un approccio nuovo, grazie all’impegno della cooperativa Koine e la consulenza del Prof. Giovanni Devastato, Docente dell'Università della Sapienza di Roma.
In Valdarno sono stati censiti 370-380 persone con disabilità anche diverse fra loro, inserirti in percorsi di assistenza., la cultura civica locale fa si che la quasi totalità di queste persone sia rimasta nel proprio tessuto familiare e sociale. Per una cinquantina di loro sono attivi due centri, quello dell’Ottavo giorno a Montevarchi (con 12 ore di assistenza nelle ore diurne) e quello del veliero a san Giovanni 8aperto di pomeriggio. Ci sono poi una cinquantina di persone che negli anni sono stati inseriti in progetti di reinserimento attraverso il lavoro. Strutture pubbliche e private hanno offerto la possibilità di mettersi a disposizione e di offrire la loro collaborazione.
“La cosa più bella – è stato detto stamani nel corso di una conferenza stampa di presentazione del progetto – è che a beneficiarne sono ovviamente queste persone disabili, ma ancor più forse le persone e la società che lo consente. E’ più ciò che danno in termini di cultura civica, di quanto ricevono. Chi ha aderito a questi progetti è migliorato, facendo crescere e sviluppare la propria attività”.
Un presupposto che ha fatto immaginare la necessità, la opportunità e soprattutto la possibilità di sviluppare questo percorso.
Adesso partirà una ricerca, una conoscenza forte in tutto il territorio, con il coinvolgimento delle istituzioni, del volontariato e delle aziende private. Tutte le associazioni datoriali saranno coinvolte per conoscere dapprima il progetto e poi eventuale dare la propria disponibilità.
La conferenza dei sindaci, che con la Asl8 ha dato il via a questa riformulazione del servizio, è convinta che sarà la strada giusta, tanto d a determinarne poi in un modello da proporre all’intero territorio provinciale e poi anche del resto della Toscana.
Tutto ciò non cancellerà di certo ciò che gia esiste, ad iniziare dai due centro Ottavo Giorno e il Veliero, che proseguono la loro attività ed entrano a pieno titolo nel progetto di Servizio di Socializzazione Territoriale
Il nuovo servizio è stato ipotizzato ottimizzando le già previste risorse economiche effettuando comunque una diversa progettazione, organizzazione e nuove modalità operative/professionali.
Questo nuovo servizio si farà carico della più complessiva rivalutazione e riorganizzazione delle attuali terapie occupazionali attivate nella zona socio-sanitaria.
La Zona Valdarno ha già attivo un Progetto del Ministero dell'Interno, tra i primi tre a livello italiano per l'inserimento lavorativo di persone disabili.
Il nuovo Servizio sarà in rete con i servizi sociali e sanitari che hanno in carico la persona disabile e quindi con il Gruppo operativo Multidisciplinare denominato GOM.
Si svilupperà in stretta sinergia con la rete territoriale dei GOM e potrà svilupparsi sia al domicilio del disabile che tramite attività di socializzazione da espletarsi in luoghi all'uopo dedicati.
Il servizio oltre a rivolgersi alla Utenza del Centro “L'Ottavo Giorno” sarà destinato anche a persone disabili giovani o giovanissime, in uscita dalla scuola media inferiore o superiore che per la tipologia di disabilità non possono accedere al servizio di Preformazione della Provincia di Arezzo, ma che hanno la necessità di un sostegno con connotazione fortemente abilitativa e di riabilitazione sociale collegata con il territorio di appartenenza e con le varie associazioni di volontariato e promozione sociale.
L'attivazione del servizio sarà preceduta da una fase di ricerca-azione mirata alla costruzione di una rete di opportunità di socializzazione, abilitazione ed inserimento lavorativo per persone disabili, quindi da uno studio-analisi del territorio e delle sue comunità al fine di promuove integrazione sociale e partecipazione.
I risultati attesi sono la mappatura del profilo del sistema economico locale, con l'individuazione delle aziende che operano in Valdarno divise per settore, numero di occupati, classe dimensionale disponibili all'inclusione lavorativa dei disabili (per la gestione della attività specifica è prevista la collaborazione di CCIA di Arezzo ); la definizione di un quadro di attuazione della Legge n. 68 e delle collaborazioni in essere tra le singole imprese ed i servizi sociali e sanitari locali per lo sviluppo di percorsi di " borsa lavoro ", " Tfo ", terapie occupazionali, inserimenti lavorativi (per la gestione della attività specifica è prevista la collaborazione della Amministrazione Provinciale di Arezzo ); la costruzione di un profilo del sistema dell'associazionismo e del volontariato locale, con la mappatura di tutti i soggetti che operano (è prevista la collaborazione con il Cesvot di Arezzo); la costruzione di un profilo del sistema delle organizzazioni culturali ( formali ed informali) che operano nel territorio mediante confronto con gli assessorati; la definizione di protocolli operativi con le realtà associative, del volontariato, della cooperazione di inclusione lavorativa e private che avranno manifestato la disponibilità a concorrere concretamente alla costruzione della rete di prossimità.