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Racconti in cammino: viaggiatori, pellegrini, naviganti

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Racconti in cammino: viaggiatori, pellegrini, naviganti

‎"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito".

Josè Saramago – Viaggio in Portogallo.

Scrive Duccio Demetrio che “il viaggiare per alcuni significa e ha sempre voluto dire far “respirare” la mente, esplorare, arricchirsi non solo metaforicamente, inseguire una promessa di felicità esponendosi a fatiche e disagi, per altri invece esso è motivo sufficiente a ridestare paure antiche, ansie, se non sentimenti d’ angoscia. C’ è viaggio e viaggio. Ci sono viaggi di lavoro, viaggi di nozze, viaggi di piacere, viaggi di vacanza, viaggi solitari o in compagnia, viaggi alla ricerca di Dio, ultimi viaggi. Viaggi di cui nella memoria nulla più resta e viaggi che non possiamo assolutamente dimenticare.”

Al Festival si parlerà di viaggi, vissuti, narrati, scritti: viaggi di scoperta, viaggi come scelta di vita, viaggi memorabili, viaggi come incontro con altre culture, viaggi di cooperazione, viaggi e reportage.

Il Festival apre giovedì 14 Giugno, alle ore 21, con un dialogo tra tre studiosi: Duccio Demetrio, Raffaele Milani, Giampaolo Nuvolati sul tema Viaggiare: uno stile e una filosofia di vita.

Si prosegue poi il 15 Giugno, al mattino, con un racconto di Daniele Finzi, che racconta i suoi viaggi per ricostruire la storia della sua famiglia, dai quali è nato il testoAffetti & Effetti (Petruzzi Editore): L’epistolario tra i genitori, dal quale prende avvio la ricerca, ha vinto nel 2011 il PREMIO PIEVE. A seguire una sessione sui Viaggi Memorabili, Arrigo Anzani e Immacolata Coraggio raccontano il “loro” cammino di Santiago: lui monaco calmadolese parte per il suo cammino e lungo quel viaggio incontra Immacolata Coraggio, hospitalera volontaria in uno degli ostelli che apre le porte ai camminanti che ha raccontato la sua esperienza in un diario, oggi pubblicato con il titolo Hospitaleros (Edizioni Terre di Mezzo). E poi l’incontro con l’esperienza diArianna Corradi, guida dell’Alpitrek, che in Quel sogno di partire a cavallo (Edizioni Equitare) racconta il suo sogno di bambina realizzato a ventinove anni: arrivare a cavallo da Susa (TO) a Canterbury e ritorno.

Nel pomeriggio è la scelta de Il viaggio come dimensione di vita, raccontata con lo sguardo del biografo da Roberto Serafin, un giornalista, appassionato di montagna, che cura dal 1987 le pagine del mensile Lo Scarpone su incarico del Club Alpino Italiano, amico di Walter Bonatti del quale traccia un ritratto nel testo Walter Bonatti. L’uomo, il mito (Priuli & Verlucca Editori) e da Tito Barbini, cortonese di nascita,che ha dedicato gran parte della sua vita all’impegno politico e qualche anno fa, dismessi i panni dell’amministratore pubblico, si è dedicato al viaggio verso mete inusuali, raccontando dei suoi viaggi in vari testi (Edizioni Vallecchi). L’incontro si chiude con i fratelli Castiglioni, Alfredo e Angelo, esploratori e archeologi in terra africana da più di quaranta anni, tra spedizioni etnografiche, documentaristiche, scavi ed esplorazioni hanno trascorso un’intera vita, realizzando documentari, reportage fotografici, e film, pubblicando numerosi testi, presentano il loro ultimo lavoro: Quarantanove racconti d’Africa (Nomos Edizioni).

E al tramonto, prima dell’arrivo della sera, un concerto per liuto, canto e parole, Tous Azimuts – In viaggio con i trovatori di ieri e di oggi a cura di Stefano Albarello e Gianni Gasparini, esperto di musica antica il primo, docente di Sociologia all’Università Cattolica di Milano il secondo, per passione anche poeta e scrittore. Albarello ha approfondito la pratica del canto e degli strumenti a pizzico occidentali e arabi, ha all’attivo collaborazioni nella musica araba, ottomana ed ebraica con l'Orchestra Arabo Andalusa di Tangeri, con Moni Ovadia e nel teatro con Corrado Augias, con Don Andrea Gallo, con David Riondino.

La serata del venerdì è dedicata a Saverio Tutino. Il Festival del 2012 è il primo evento ufficiale aperto a tutti, organizzato dalla LUA, al quale Saverio non potrà partecipare, spesso arrivando all’improvviso e con un effetto sorpresa, come è accaduto a volte negli eventi degli ultimi anni.

E’ inevitabile e doveroso ricordarlo con una serata, ripercorrendone la figura nelle parole di Duccio Demetrio, ma anche attraverso i suoi testi, grazie all’associazioneDonne di Carta persone/libro di Arezzo e attraverso le sue immagini, grazie al documentario diretto e curato da Gianni Beretta, realizzato in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Anghiari a Saverio nel 2002.

Sabato 16 Giugno si apre con uno spazio dedicato ai laboratori, due ore per immergersi nelle pratiche autobiografiche, per raccontarsi e narrare le proprie esperienze di viaggio, attraverso alcuni temi come La prima volta che…, condotto da Anna Maria Pedretti, Viaggiatori o erranti? Scrivere per dar forma al nostro andare condotto da Anna Cappelletti, Il viaggio straordinario di Lele Luzzati e lo ‘straordinario’ delle nostre vite condotto da Giorgio Macario, Ricordi che viaggiano per posta condotto da Stefanie Risse, Paesaggi di un’autobiografia. Autobiografie di un paesaggio condotto da Giovanni D’Alfonso e Viaggi senza (?) senso condotto da Mario Vio

Nella seconda parte della mattina un “viaggio nei diari di viaggio”, uno studio sui diari di viaggio a cura dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, a cura diNatalia Cangi e Anna Iuso. Le stanze dell’Archivio dei Diari custodiscono ad oggi oltre 7000 testimonianze, tra questi molti diari di viaggio, accompagnati, rielaborati, narrati attraverso la scrittura dell’Io, che sia diario, memoria, epistolario. E dunque, inevitabilmente, anche viaggi interiori.

Il pomeriggio è l’occasione per approfondire I viaggi e l’altrove. Incontro con culture altre, con la presentazione di un testo a cura di Lucia Portis, Laura Ferrero, Francesco Vietti dal titolo Il paese delle badanti (ed. SEI), e dell’esperienza di altri due collaboratori scientifici in Marocco, Lorenzo Moreni e Maria Grazia Soldati.

Nello stessa sessione due incontri speciali: con Guergana Radeva, vincitrice nel 2011 del concorso Lingua Madre con il racconto Sconfini, si definisce ingegnere per svista, girovaga per indole, cantastorie per passione, ha pubblicato i romanzi Amalgrab ovvero lo specchio delle brame (Mangrovie Edizioni 2007), Amalgrammer (Edizioni Akkuaria 2012.

La sezione del viaggio come incontro si conclude con Fabio Geda, autore ben noto,racconta la storia vera di Enaiatollah Akbari, partito bambino dall’Afghanistan, verso il Pakistan, dove sua madre lo saluta e poi da lì attraverso Iran, Turchia, Grecia, fino all’Italia. Fabio lo incontra a Torino, ascolta la sua storia e poi la scrive, perché tutti la possano conoscere. E’ un successo, oggi tradotto in 32 lingue.

Il pomeriggio si chiude con la Premiazione del concorso Racconti in Cammino: tra quindici racconti di viaggio, scelti dai Collaboratori Scientifici tra quelli pervenuti una giuria apposita selezionerà i vincitori. Due le categorie (15-19 anni e 19-30 anni) al quale si aggiunge per entrambe le categorie un PREMIO STABILO appositamente istituito, destinato ai due racconti che presentino una particolare attenzione per l'ambiente. Il concorso è organizzato in collaborazione con la Regione Toscana- Progetto GiovaniSi, la Provincia di Arezzo – Assessorato alle Politiche Giovanili, e associazioni che si occupano di scrittura e di giovani: l’ Archivio Diaristico Nazionale, l’Associazione il Dono di Teuth, il Concorso Lingua Madre, la Cooperativa LaRUA, la casa editrice Booksalad.

Per l’ultima sera del Festival l’ospite è Alex Bellini, si può ben dire che la sua sia una vita dedicata all'esplorazione di sé. L'amore per la montagna si snoda in un'esplorazione che si amplia agli elementi: terra, acqua, aria e dunque mari, oceani, cieli, dal cammino, all'auto, alla barca a remi, alla mongolfiera. Alex Bellini ha attraversato l'oceano Atlantico e l'oceano Pacifico in totale solitudine, su una barca a remi; ha corso per 70 giorni da Los Angeles a New York; ha attraversato parte del Sahara su un jeep. Un'esplorazione che quasi inevitabilmente approda alla scrittura, attraverso la quale Alex racconta le sue imprese, in due testi Mi chiamavano montanaro e Il pacifico a remi, (Ed. Longanesi). “Ognuno – sostiene Alex – ha il suo Oceano da attraversare”

La domenica si apre con uno sguardo biografico, Cristiana Pumpo, giornalista, ha raccolto testi inediti (appunti, pagine di diario, lettere) di Maria Grazia Cutuli e ha ricostruito così la storia, l’impegno, la passione della giornalista del Corriere della Sera caduta in Afghanistan 11 anni fa. Il testo intitolato Maria Grazia Cutuli (ali&no editrice) è promosso dalla fondazione omonima.

Dai viaggi per scoprire altre culture a quelli che portano ad immergersi nei contesti difficili, è l’attenzione ai Viaggi di Cooperazione internazionale, che sarà al centro del dialogo tra Silvia Montevecchi, pedagogista e project manager nel mondo delle organizzazioni non governative di cooperazione internazionale che ha viaggiato in Africa, Palestina, Haiti, avendo sempre la scrittura di sé come fedele compagna di ogni esperienza di viaggio e Giacomo Negrotto Cambiaso, romano di nascita con origini familiari anche anghiaresi, dal 1995 impegnato nell’ambito della Cooperazione internazionale nei “paesi in via di sviluppo” prima con ONG italiane e poi con il Sistema ONU nel Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP).

Festival si chiude con una lezione di David Le Breton, dal titolo Cammino, silenzio ed interiorità. Antropologo francese di fama internazionale, professore all’Università di Strasburgo, David Le Breton si è occupato nei suoi scritti del silenzio, della sofferenza, del dolore, della dimensione del corpo, e del cammino. Il mondo a piedi, elogio della marcia (Feltrinelli, 2003) è il testo nel quale Le Breton riflette sulla possibilità di godere del tempo e dei luoghi, attraverso il camminare.

Il Festival sarà inoltre preceduto, giovedì 14 Giugno, alle ore 18, dalla presentazione del testo Cento Giorni sul Comò (Edizioni Booksalad), presso la Biblioteca del Comune di Anghiari. Si tratta dell’autobiografia di Pino Tossici, cantautore che si è diplomato alla Scuola di Scrittura Autobiografica e Biografica della LUA, che ha rielaborato la sua autobiografia, oggi pubblicata dalla giovane casa editrice Booksalad.

Un programma ricco di suggestioni, collaborazioni, ma soprattutto di persone, di dialogo, di storie. Tra queste, nell’incontro, quella di ciascuno di noi. Appuntamento dunque ad Anghiari, il 14 Giugno.