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Mafia ad Arezzo: Nicotra formalizza proposta di commissione d’indagine

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Mafia ad Arezzo: Nicotra formalizza proposta di commissione d’indagine

Questa lettera aperta è stata inviata ai capigruppo consiliari della Provincia di Arezzo e al Presidente del Consiglio provinciale Giuseppe Alpini da parte del capogruppo della Federazione della Sinistra Alfio Nicotra.
E’ trascorso un anno da quando a nome del mio gruppo avanzai ,prima nella Commissione Affari Istituzionali, poi pubblicamente sulla stampa, la proposta d’istituire una commissione consiliare d’indagine sul fenomeno mafioso nella nostra provincia. Dal Presidente Alpini ho trovato sempre grande attenzione e sensibilità al tema, così come iniziale apprezzamento ho riscontrato in diversi consiglieri. Sta di fatto però, che trascorso un anno, la proposta è rimasta sulla carta..
Non può infatti passare ancora sotto silenzio il grido di allarme che è viene dall'associazione "Libera contro le mafie" di Arezzo e dal recente rapporto sulla presenza della mafia in Toscana della Fondazione Caponnetto. Arezzo è la terza città in Italia per riciclaggio di denaro sporco, come emerge dalla relazione presentata al Congresso nazionale funzionari di polizia. Si tratta di riciclaggio di denaro sporco proveniente da attività mafiose che si introducono nel mercato legale attraverso investimenti in vari settori dell'economia di zone che storicamente non sono riconosciute come mafiose.
La criminalità organizzata di stampo mafioso da tempo ha cessato di essere un fenomeno legato esclusivamente alle regioni del Sud Italia. Neanche la Toscana, può dirsi immune dalla "piaga" della mafia.
Anche la Provincia come Arezzo, apparentemente un'isola felice, risulta essere al centro degli affari e del giro di denaro delle "mafie", portata al centro della cronaca per diverse indagini negli ultimi mesi. Arezzo risulta essere una delle province del centro nord con maggiori infiltrazioni mafiose. Lo dimostra anche la crescita dei beni pignorati alle mafie nel nostro territorio.
La commissione d'indagine consentirebbe di raccogliere materiale sul tema, sentire il procuratore antimafia, le associazione dei magistrati e di categoria, i funzionari delle forze dell'ordine, gli organi di controllo degli istituti di credito. Potrebbe monitorare lo strano fenomeno di istituti bancari che spuntano come funghi per essere chiusi solo qualche mese dopo. Potrebbe ascoltare cosa hanno da dire scrittori come Gianni Palagonia autore del libro "Nelle mani di Nessuno" che ha recentemente rivelato al TG3 regionale che la famosa città del Nord fortemente infiltrata dalla mafia raccontata nel suo libro è proprio Arezzo.
Spesso, troppo spesso, si affronta il problema della sicurezza da parte delle amministrazioni locali con la propaganda . I "sindaci sceriffo" servono solo a strumentalizzare la paura della gente ed alimentare l'avversione verso i diversi. La nostra proposta chiede invece di squarciare il velo di una ipocrisia e di dotarsi di strumenti – il primo fra tutti è conoscere e far conoscere il problema- per contrastare un fenomeno criminale che muove milioni di euro e che su scala nazionale rappresenta oltre il 7% del prodotto interno lordo.
In base all'articolo 67 dello statuto della provincia servono 8 consiglieri provinciali per istituire una commissione d'indagine. La mia disponibilità c'è già , servono altri sette colleghi per dotarsi di un importante strumento ma sarebbe un segnale di ben altra forza se tale commissione fosse varata direttamente e con il consenso dei capigruppo consiliari. Il consiglio provinciale può dimostrare di essere all'altezza anche di questa sfida.

Alfio Nicotra

Articlolo scritto da: Alfio Nicotra