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Coldiretti Arezzo: sabato 15 si celebra la ‘Giornata del Ringraziament

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La Giornata del Ringraziamento della Coldiretti di Arezzo è l’opportunità per mettere al centro l’aspetto più spirituale e sociale dell’agricoltura: rinnova il messaggio di speranza e fede dopo una stagione caratterizzata dalla siccità e dalle anomalie climatiche che hanno colpito le campagne provocando perdite di produzione importanti per le aziende. “La Giornata – spiega il presidente della Coldiretti di Arezzo, Tulio Marcelli – rappresenta sempre un’importante occasione di riflessione sul mondo rurale, sui valori associativi, sulla qualità e tipicità delle produzioni fatte nel rispetto della salute dei consumatori, sul corretto equilibrio per la salvaguardia dell’ambiente e delle tradizioni”.
La 62esima Giornata del Ringraziamento della Coldiretti di Arezzo si celebrerà sabato 15 dicembre presso il Duomo di Sansepolcro. Il programma prevede, alle ore 18,00 la Santa Messa offertoriale concelebrata da don Alberto Gallorini, parroco del Duomo e da don Virgilio Annetti, Consigliere ecclesiastico provinciale. Alle 19,00 sfilata e benedizione dei trattori e dei mezzi agricoli. I prodotti nei cestini che saranno benedetti sull’altare, e che saranno anche in vendita poi fuori della Chiesa, hanno una forte connotazione solidale, visto che si tratta di formaggi e vini, acquistabili per i doni natalizi, che vengono da aziende agricole dalle zone della Maremma e dalle colline del Candia che hanno subito gravissimi danni dalla recenti alluvioni. Al termine sarà offerto un “agri-buffet” a Km zero in collaborazione con la Istituto per i servizi Alberghieri “M. Buonarroti” di Caprese Michelangelo.
La Giornata del Ringraziamento – insiste Marcelli alla sua prima uscita pubblica dopo la recente conferma alla guida della Coldiretti della provincia – è un momento tra i più sentiti per il mondo agricolo, ma sempre più è diventata occasione di incontro con la comunità: è un appuntamento che, per noi e per l’intera società, ha acquisito in questi ultimi anni un rinnovato interesse. E poi iniziare una nuova annata agraria affidandola a Dio ci aiuta a mantenere viva la passione per il nostro lavoro e il rispetto per l’uomo e per la terra, quella terra che non è solo degli agricoltori, ma deve essere curata e mantenuta nel tempo come bene prezioso per tutta la comunità”.
Con questo spirito solidale la festa dell’agricoltura assume un significato ancora più importante e prezioso: gli agricoltori si fermano per rendere omaggio alla Provvidenza, per pregare e ringraziare “Il Signore del Cielo e della terra” dei frutti che ha donato alla comunità. “Si tratta di un momento – conclude Marcelli – per rafforzare l’impegno, il sacrificio e lo sforzo collettivo di un settore che sta tornando centrale per l’economia, l’occupazione e l’equilibrio sociale. Secondo i dati forniti dall’Istat in Italia a settembre l’agricoltura è, infatti, il settore che fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento del 10,1%, in netta controtendenza con l’andamento generale”.