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CISL: un 2012 all’insegna di lavoro e sviluppo

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Non dico certo una novità se da poco, ci siamo lasciati alle spalle un anno difficile, afferma Fabrizio Fabbroni della segreteria generale CISL di Arezzo, caratterizzato non solo da una debole ripresa che ha determinato un consistente ricorso alla cassa integrazione e mobilità, ma anche dalla chiusura definitiva, per non dire fallimento, di numerose ed importanti realtà imprenditoriali così come la crescita di insicurezze legate al credito. E, a completare il quadro, una politica fatti di tagli e ridimensionamenti di risorse per rientrare nel patto di stabilità.
Con questa dote, continua Fabbroni, difficile dire cosa attenderà gli aretini per il 2012. Di certo c’è che l’intero sistema produttivo provinciale risulta fortemente impaludato e questo non ci piace così come non ci piace il persistere di una politica fatta di vuoti proclami che continua a non avere obiettivi di rilancio, che non sa leggere ed interpretare i segnali di una realtà che per anni ha prosperato, ad esempio, con l’industria manifatturiera e che oggi, guarda caso, continua ad essere nel territorio una delle poche voci, se non l’unica, con il segno positivo così come lo sviluppo di attività legate alle energie rinnovabili. Insomma, incalzano dalla CISL, la situazione ereditata, già fragile ed incerta, ci sta avvisando che stiamo per raggiungere il punto di non ritorno. Siamo in emergenza e dobbiamo fronteggiarla creando le condizioni per una possibile ripresa senza cedere alle lusinghe di situazioni aperte come ad esempio Eutelia il cui “destino” risulta essere ancora legato alle interpretazioni. Occorre aprire un confronto con tutti gli attori, franco e concreto, perché non è più tollerabile che a dettare l’ “agenda” delle cose da fare sia solo e soltanto il commercio perché di questo passo le prospettive, già fosche e cupe per tutti, rischiano di esplodere.
Il territorio e gli aretini hanno bisogno di lavoro ed il lavoro lo si ottiene con lo sviluppo. Queste devono essere le priorità su cui tutti siamo chiamati a dare delle risposte perseguendo e valorizzando le eccellenze presenti, ma anche investendo nella formazione, nella innovazione e qualità, nelle infrastrutture così come la finanza locale deve impegnarsi con la politica, ognuna nel proprio ruolo, ad aiutare la crescita della piccola impresa che ancora oggi, per molti aspetti, continua ad essere la spina dorsale anche dell’economia aretina.

Articlolo scritto da: Ufficio Stampa CISL