Arezzo – «L’imposizione della chiusura degli esercizi il prossimo 1° di maggio, prima domenica del mese, coincidente con la tradizionale fiera dell’antiquariato, rappresenta uno schiaffo al buon senso e al diritto. E’ uno schiaffo al buon senso perché impedisce di cogliere tute le opportunità che la fiera può portare al settore che opera intorno agli eventi della città. E’ uno schiaffo al diritto perché da un lato è consentita l’attività fieristica che comunque è anche commerciale e dall’altro i negozi che vivono attorno alla fiera, ma svolgono anche un importante funzione di servizio alla stessa, non possono lavorare. A mio avviso deve essere lasciata la libertà di decisione agli esercenti che, in base alle loro esigenze decideranno come comportarsi. Non possiamo a parole chiedere l’incremento dei flussi turistici del nostro territorio e poi non accompagnare questa volontà con fatti concreti che possano realizzare gli intendimenti.»