Home Nazionale Rogo al campo nomadi, indagati i genitori dei quattro fratellini morti

Rogo al campo nomadi, indagati i genitori dei quattro fratellini morti

0

Roma, 8 feb. (Adnkronos/Ign) – Abbandono di minori incapaci: questo il reato con cui sono stati iscritti oggi nel registro degli indagati Liliana e Mirko Mircea, genitori dei quattro ragazzini bruciati nell'incendio della loro baracca due giorni fa in un campo abusivo di via Appia nuova. L'iscrizione è stata decisa oggi dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e dal pubblico ministero Maria Cristina Palaia. Già ieri avevano ipotizzato il reato nei confronti di ignoti, ma ora – avendo ricevuto gli ultimi rapporti degli investigatori – hanno identificato nei genitori le persone che si sono rese responsabili dell'abbandono dei figli. Ancora al vaglio del magistrato è la posizione della figlia alla quale la coppia, prima di uscire dalla baracca, aveva affidato i bambini. Anche la ragazza secondo quanto emerso sarebbe uscita poco più tardi lasciando soli i fratellini. Intanto è stato dato l'incarico dell'autopsia ad un perito medico legale de 'La Sapienza'. "Chiediamo l'appoggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché vengano accorciati i tempi per affrontare e risolvere celermente l'emergenza dei campi nomadi". Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, intervenuto alla trasmissione 'Uno Mattina', torna a parlare della situazione dei campi nomadi dopo la tragedia. Il primo cittadino sottolinea che già lunedì ha incontrato e si è confrontato sulla questione con il presidente Napolitano. "I tempi per la costruzione di campi regolari devono essere accorciati – ha ribadito il sindaco di Roma – basta urlare nel giorno delle tragedie all'emergenza per poi il giorno dopo ricominciare con le lungaggini burocratiche''. ''Occorrono anche soldi e li abbiamo chiesti perché dobbiamo essere messi in condizione di fare il nostro lavoro fino in fondo: lavoro che in questi anni ci è stato impedito", ha detto Alemanno. "Credo che già da due anni la strada era cominciata con chiarezza – ha proseguito – chiudere tutti i campi tollerati ed abusivi per fare in modo che vi siano soltanto campi regolari, sicuri che abbiano una precisa configurazione nella città. Purtroppo questo progetto è andato a rilento – ha sottolineato con forza – non perché noi non abbiamo fatto quello che dovevamo fare, ma perché una serie di blocchi burocratici, dalla sovritentenza ai ricorsi del tar e altro, hanno rallentato tutto questo processo". "La sfida è far saltare questi vincoli burocratici – ha detto il primo cittadino di Roma – ci vogliono nuovi poteri per il Prefetto, ci vogliono risorse. Noi dobbiamo chiudere tutti i campi abusivi subito, dando innanzitutto tutte le soluzioni tampone come tendopoli e caserme, ma potendo poi costruire campi regolari che sono una sicurezza per nomadi e cittadini". Quindi "dobbiamo arrivare a dieci campi autorizzati con scolarizzazione dei bambini e la possibilità di intraprendere un percorso di integrazione". Il sindaco e il commissario delegato per l'emergenza nomadi nel territorio della Regione Lazio, Giuseppe Pecoraro, hanno firmato una lettera indirizzata al ministro dell'Interno Roberto Maroni per chiedere risorse e nuovi poteri al fine di accelerare la costruzione di nuovi campi attrezzati, individuando una soluzione temporanea che consenta lo sgombero rapido degli insediamenti abusivi. Domani a Roma sarà lutto cittadino nel giorno in cui le salme dei piccoli rom rientreranno in Romania. Il cardinale vicario Agostino Vallini presiederà domani alle 17.30 nella basilica di Santa Maria in Trastevere la veglia di preghiera diocesana per i piccoli.

Articlolo scritto da: Adnkronos