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Pedrazzoli (Cassa Notariato), obiettivo è sostenibilità

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Roma, 21 gen. (Labitalia) – "L'obiettivo di qualunque Cassa previdenziale privata è quello di garantire la sostenibilità e sopratutto l'adeguatezza della pensione, e questo è un elemento che, purtroppo, oggi in molte Casse non c'è. La nostra Cassa è finanziata in modo 'misto', attraverso due fonti di finanziamento: da una parte, i contributi che vengono versati dai notai in esercizio che rappresentano la maggiore entrata e, dall'altra, i cosiddetti redditi di patrimonio". Così Paolo Pedrazzoli, presidente della Cassa del Notariato, in un'intervista a LABITALIA, spiega l'attività dell'ente di previdenza da lui guidato.
"L'attuale sistema di controllo sulle Casse previdenziali private – continua Pedrazzoli – ha strettamente attinenza con la natura di funzione pubblica che è svolta dalle Casse, pur essendo soggetti di diritto privato. Io credo che il sistema di controlli attuali garantisca gli iscritti alle Casse sugli equilibri della Cassa stessa. In questo momento, noi siamo tutti impegnati -sottolinea- a valutare quali sono gli effetti all'interno delle Casse del decreto legge 78 di Tremonti del giugno scorso, che ha introdotto dei controlli sulla gestione delle Casse in relazione ad acquisti, vendite e operazioni di riutilizzo dei ricavati e della vendita di beni immobili e di fondi mobiliari, che per la prima volta è stato inserito come forma di controllo". Un intervento normativo che l'estate scorsa aveva portato malumori tra le Casse ma su cui, spiega Pedrazzoli, "si è trovata una mediazione, nel senso che noi Casse presenteremo un Piano triennale che comprende gli acquisti, le vendite e i reinvestimenti che derivano da queste operazioni e nel quale fissiamo dei limiti quantitativi. E' un piano che indica quali sono le movimentazioni all'interno di un patrimonio senza andare all'individuzione del singolo bene o del reimpiego della singola operazione". Non solo previdenza nelle attività del Notariato. "Siamo gli unici – ricorda Pedrazzoli – ad avere un modello di welfare, che si chiama 'assegno di integrazione' e appunto integra il reddito di notai che non raggiungono un determinato livello del loro repertorio, cioè un certo numero di atti, portandolo a quello che è il repertorio medio nazionale". "Possiamo dire – continua Pedrazzoli – che nel panorama delle Casse questo è l'unico istituto di welfare e di sostegno al reddito dei professionisti. Ora il ministro del Lavoro Sacconi ha manifestato il proprio interesse a che tutte le Casse arrivino a introdurre dei sistemi di sostegno per i professionisti in difficoltà e le Casse stanno studiando l'introduzione di questo modello di welfare". "Il problema vero – spiega il presidente della Cassa del Notariato – sarà quello di poter finanziare questo modello di welfare perché c'è anche un problema di legittimità, visto che le Casse oggi possono raccogliere fondi e utilizzare contributi per fini che sono previdenziali. Se noi spostiamo l'azione della Cassa dalla previdenza all'assistenza, come è appunto il welfare, secondo me, sarà necessario ricorrere a un finanziamento specifico perché non credo che si possano distrarre fondi dalla previdenza a queste altre forme di assistenza".

Articlolo scritto da: Adnkronos