Home Nazionale Parmalat, in campo Ferrero-Intesa

Parmalat, in campo Ferrero-Intesa

0

Roma, 24 mar. – (Adnkronos/Ign) – Grandi manovre attorno alla vicenda Parmalat. Da un lato le indiscrezioni di una possibile alleanza tra Lactalis e Ferrero, dall'altro il crescente interesse per una cordata italiana guidata proprio da Ferrero e sostenuta dalla banca Intesa-San Paolo. Secondo quanto rivela 'Les Echos', il gruppo italiano potrebbe allearsi con Lactalis per prendere il controllo di Parmalat creando una holding, di cui sarebbero azionisti e che controllerebbe Parmalat. Secondo il quotidiano economico francese, un incontro tra il patron di Lactalis, Emmanuel Besnier, e Giovanni Ferrero, il patron del gruppo italiano, ''si sarebbe svolto martedi' a Parigi su questo tema''.
Nel frattempo però riscuote interesse l'ipotesi di una cordata italiana per rilevare la Parmalat. Il ceo di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, promuove il decreto anti-scalate approvato ieri dal Consiglio dei ministri che da' due mesi di tempo in piu' ai consigli di amministrazione o di sorveglianza per convocare le assemblee degli azionisti per l'approvazione del bilancio e il rinnovo dei vertici . ''Il fatto di avere un po' di tempo e' uno dei presupposti positivi che abbiamo oggi''. E riferendosi alla discesa in campo del gruppo Ferrero, aggiunge: "C'e' una bella azienda industriale potenzialmente interessata a un discorso industriale di lungo periodo con l'appoggio del mondo del credito''.
"E' chiaro che le aziende si acquistano con impegni finanziari importanti, adeguati alle dimensioni e al piano di sviluppo che si vuole avere. Nessuno ha in mente di pensare al futuro di Parmalat senza adeguate risorse" sottolinea Passera. "Ferrero ha fatto delle affermazioni inequivocabili -continua il numero uno di Intesa SanPaolo – potrebbe essere interessato ad un progetto industriale importante e di lungo periodo. E questo e' uno dei presupposti su cui stiamo lavorando, non e' l'unico, ma il piu' rilevante. Secondo me quando ci sono progetti seri raccogliere fondi e supporti finanziari e creditizi di solito non e' un problema. Percepiamo un crescente interesse attorno a questa possibile operazione". L'ipotesi di una cordata italiana, "nel rispetto delle regole", piace anche a Confindustria, che la valuta "molto bene". "Ferrero e' una grande impresa multinazionale – afferma Emma Marcegaglia – ha grandi capitali, grandi possibilita' quindi se ci fosse una soluzione italiana saremmo felici e pronti ad aiutare in questo senso". Continuano nel frattempo le manovre finanziarie del gruppo Lactalis. La società francese ha stipulato in totale tre contratti di equity swap con due controparti, SocGen e Crèdit Agricole, per arrivare a detenere il 28,97% della Parmalat. Lo chiarisce il gruppo francese in una nota diramata stamani, che conferma quanto scritto oggi dal Sole 24 Ore. Il gruppo francese ha acquistato direttamente dai fondi Zenit Asset Management, Skagen e Mackenzie Financial Corporation complessive 93.365.226 azioni ordinarie Parmalat, pari al 5,37% del capitale sociale della stessa al prezzo di 2,80 euro per ciascuna azione. Le restanti 172.379.724 azioni possedute dai fondi, pari al 9,92% del capitale sociale di Parmalat, sono state acquistate al medesimo prezzo di 2,80 euro per azione dalle controparti dei contratti di equity swap stipulati dal gruppo Lactalis. Oltre al primo contratto di equity swap gia' comunicato al mercato ed in base al quale la controparte Socie'te' Ge'ne'rale ha completato la provvista con acquisti di azioni pari al 5,08% del capitale sociale di Parmalat, in occasione dell'operazione con i fondi il gruppo Lactalis ha stipulato un secondo contratto di equity swap con la stessa controparte e le medesime caratteristiche avente ad oggetto una partecipazione potenziale fino al 2,42% del capitale sociale di Parmalat. La partecipazione potenziale massima del Gruppo Lactalis in base a tali due contratti e' pari al 7,50% del capitale sociale di Parmalat. Inoltre, sempre in occasione dell'operazione con i fondi, il gruppo Lactalis ha stipulato con Cre'dit Agricole Corporate and Investment Bank quale controparte un terzo contratto di equity swap avente caratteristiche similari ai primi due. Questo terzo contratto, a sua volta, ha ad oggetto una partecipazione potenziale fino al 7,50% del capitale sociale di Parmalat e prevede, tra l'altro, la facolta' del gruppo Lactalis di estinguere l'equity swap anticipatamente in ogni momento, in tutto o in parte, optando per l'acquisto delle azioni Parmalat sottostanti anche prima della data di scadenza del 2 aprile 2012, data in cui saranno comunque acquistate dal Gruppo Lactalis le azioni Parmalat sottostanti. A seguito dell'operazione, pertanto, il gruppo Lactalis detiene una partecipazione diretta pari al 13,97% del capitale sociale di Parmalat ed una partecipazione potenziale pari al 15% del capitale sociale della stessa. In tutto, tra partecipazioni dirette e potenziali, il gruppo francese dispone del 28,97% dell'azienda di Collecchio, al di sotto della soglia del 30% che comporterebbe l'obbligo di lanciare un'opa. Gli equity swap sono strumenti derivati complessi. In questo caso il contratto prevede l'acquisto da parte della banca di azioni per conto del cliente, per rivenderle a un prezzo e una data prefissati. Puo' essere regolato con un semplice pagamento in denaro o con la consegna delle azioni.

Articlolo scritto da: Adnkronos