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Migranti morti asfissiati in stiva, arrestati 6 scafisti

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Migranti morti asfissiati in stiva, arrestati 6 scafisti

Palermo, 5 ago. (Adnkronos) – Prima li hanno bastonati poi li hanno gettati, ancora vivi, in mare aperto causandone la morte, il tutto agendo "per motivi abietti e con crudeltà". Sono dure le parole usate dai magistrati della Procura di Agrigento che hanno firmato il provvedimento di fermo per i sei scafisti arrestati oggi nell'ambito dell'inchiesta per la morte dei 25 profughi trovati cadaveri all'interno della stiva del barcone approdato a Lampedusa nella notte tra domenica e lunedì.
Tutti i sei scafisti – un marocchino e gli altri siriani e somali – sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per avere condotto il barcone a Lampedusa, e del reato di morte come conseguenza di altro delitto, per il decesso dei 25 profughi morti asfissiati. In particolare due dei sei, Mohamed Nuur Ibrahim di 23 anni e Mohamed Moussa di 19, sono accusati di avere picchiato "ferocemente al capo con un bastone di legno" due profughi che avevano tentato di salire dalla stiva sul ponte per prendere una boccata d'ossigeno.
Le due vittime sono Paul Uche e Mandela Muru. I due sarebbero stati gettati in mare aperto dopo essere stati bastonati, proprio come raccontato in questi giorni da alcuni dei testimoni ascoltati dagli uomini della squadra mobile di Agrigento che stanno conducendo le indagini coordinate dalla Procura di Agrigento. Nell'accusa per favoreggiamento all'immigrazione clandestina, i sei secondo gli investigatori avrebbero "esposto a pericolo la propria vita e di numerosi cittadini" ma anche "sottoposto a trattamento inumano 50 clandestini chiusi in una stiva di piccolissime dimensioni, all'interno della quale nel corso del viaggio sono deceduti per asfissia 25 cittadini". Proprio per questo motivo i sei – per i quali domani dovrebbe svolgersi l'udienza di convalida – sono accusati tutti del reato di morte come conseguenza di altro delitto perché "hanno impedito ai cittadini rinchiusi nella stiva di uscire e picchiato con un bastone di legno quei cittadini che tentavano di uscire cagionando, quale conseguenza non voluta, la morte per asfissia di 25 persone".
Per emettere il provvedimento nei confronti dei sei migranti, già indagati per gli stessi reati, i magistrati hanno dovuto attendere l'autorizzazione a procedere, firmata dal ministro della Giustizia, necessaria perché i reati sono stati commessi in acque internazionali. I provvedimenti sono stati emessi dai pm Andrea Bianchi e Giacomo Forte, del Dipartimento delitto contro l'immigrazione coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.
Le indagini sono state svolte dal vice dirigente della squadra mobile di Agrigento Carlo Pagano con il personale del servizio centrale operativo. Ma l'indagine non è ancora chiusa. I magistrati sono ancora in attesa dell'esito dell'autopsia eseguita due giorni fa sul corpo di due profughi rinvenuti nella stiva con altre 23 persone "al fine di valutare il rapporto di casualità con gli eventi che si sono verificati nel corso della navigazione". Si tenta, insomma, attraverso gli ultimi esami di stabilire se i due profughi morti, su cui c'erano evidenti segni di violenza, sono morti per le lesioni oppure per mancanza di ossigeno nella stiva. A quel punto la posizione di alcuni degli scafisti arrestati potrebbe aggravarsi ulteriormente .

Articlolo scritto da: Adnkronos