Home Attualità Economia La ‘rinascita’ dell’area Lebole:

La ‘rinascita’ dell’area Lebole:

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“Integrare funzionalmente ex Lebole, Centro Affari e città a cominciare dal quartiere di Pescaiola e dalla zona industriale di Pratacci”: è la filosofia di fondo del Piano complesso di intervento denominato “Cittadella degli affari” la cui approvazione definitiva è avvenuta in Consiglio Comunale e che il vicesindaco e assessore all’urbanistica Stefano Gasperini ha voluto subito ribadire durante una conferenza stampa nella quale è stato affiancato dal Presidente della Commissione assetto del territorio Alessandro Caneschi e dai tecnici comunali.
Ancora Stefano Gasperini: “il dibattito pubblico, le manifestazioni di interesse, la discussione che viene da lontano hanno dato adito sia a una procedura trasparente che a contributi progettuali di cui abbiamo tenuto conto. Dentro e fuori il Consiglio, in sede di adozione e di approvazione si è svolto un dibattito sereno e approfondito che definisce un quadro che accresce il livello di qualità urbana della nostra città. Sono 84.500 i metri quadrati complessivi a cui se ne aggiungono 5.000 destinati all'edilizia residenziale e sociale, una ricaduta in termini collettivi importante. Nascerà un nuovo quartiere con forti elementi innovativi e rispettoso della tradizione aretina, in un mix equilibrato. Come ogni nuovo quartiere avrà ovviamente varie destinazioni: direzionale, commerciale e residenziale. Gli uffici dell'amministrazione hanno dimostrato grandi capacità progettuali. Si apre una sfida per Arezzo e il suo tessuto, lungo una previsione pluriennale, ma sono sicuro che la città saprà coglierla. L'investimento su quest'area si aggirerà intorno ai 150 milioni di euro, una cifra che saprà attrarre anche operatori dall'esterno”.
Alessandro Caneschi, presidente Cat: “l'approvazione è avvenuta in tempi rapidi, personalmente mi sono trovato con un lavoro ben avviato. Rimarcherei i 5.000 metri quadrati di edilizia sociale in un momento caratterizzato da tante famiglie disagiate. È una risposta alla domanda di case popolari ma sono convinto che la città ha ricevuto una buona risposta, in termini più generali, alla sua necessità di uscire dalla crisi economica. Il progetto di piano è ambizioso e avveniristico rispetto alle consuete tipologie edilizie, presta la massima attenzione al consumo di suolo e alla vivibilità della zona. Nessuno di noi ha ovviamente la sfera di cristallo ma questo progetto e i prossimi che a breve l’amministrazione comunale proporrà credo che daranno il giusto impulso alla ripresa”.
L'architetto Fabrizio Beoni, direttore centrale Area servizi del territorio, ha ricordato come “il Piano complesso di intervento è un ottimo strumento urbanistico, un mini-regolamento che va in forma appropriata a disciplinare un'area specifica. Si entrerà in città attraverso un parco, si privilegeranno architetture verticali, ci sarà una connessione infrastrutturale con il Centro Affari grazie all'interramento dell'ultimo tratto del raccordo: praticamente una nuova galleria”.
L'architetto Marco Carletti, direttore Ufficio pianificazione urbanistica: “voglio fare notare che prima abbiamo approvato il Regolamento Urbanistico, poi i piani complessi ex Cadorna ed ex Lebole: ci stiamo insomma dotando di punti di riferimento certi in ambito di pianificazione urbanistica grazie ai quali stiamo uscendo da una situazione più complessa dovuta alla compresenza del vecchio Prg con il Regolamento Urbanistico adottato”.