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Influenza A, una donna muore in Veneto

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Roma (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Sale il bilancio delle vittime dell'influenza A. Una donna di 56 anni, con grave patologia cronica (sclerosi multipla) e positiva al tampone dell'influenza H1N1, è deceduta all'ospedale di Legnago, in provincia di Verona. Il caso è stato confermato dalla direzione regionale prevenzione. Ne dà notizia l'assessore alla Sanità, Luca Coletto. Si tratta del terzo decesso registrato negli ospedali veneti dall'inizio dell'epidemia stagionale (un quarto cittadino veneto, residente nel territorio dell'Ulss 10 Veneto orientale, era deceduto a Trieste). "Si tratta di casi che addolorano – sottolinea Coletto in una nota – ma che non devono destare allarme, perché rientrano pienamente nella casistica annuale. L'influenza A/H1N1 non deve preoccupare eccessivamente, tranquillizza il ministro della Salute, Ferruccio Fazio: "Non c'è sicuramente una situazione di epidemia o pandemia. Non bisogna quindi preoccuparsi, anche se qualche altro decesso è prevedibile", ha detto il ministro. "Si sa che l'influenza colpisce polmoni e apparato respiratorio – ricorda Fazio – e che in alcuni casi, soprattutto con l'H1N1, può essere mortale. Per questo motivo consigliamo alle categorie a rischo di vaccinarsi, anche se i numeri a nostra disposizione sono in linea con le attese". Le avvertenze sono rivolte anche ai giovani, colpiti in modo grave. "Dopo l'anno scorso – ricorda Fazio – abbiamo attivato 14 centri ad altissima specializzazione in tutta Italia. Il sistema d'allerta – conclude – sta funzionando bene, anche grazie al lavoro dell'Aeronautica militare nei trasporti dei pazienti". Dal canto suo il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), Nicola Surico, L'invito a vaccinarsi, oltre che ad anziani e alla popolazione a rischio, ricorda che anche "le donne in gravidanza possono sottoporsi alla vaccinazione anti-influenzale senza timori. Non è stata evidenziata nessuna relazione causa-effetto fra l'impiego di questo strumento di prevenzione e difetti congeniti del nascituro. La sua somministrazione è raccomandata nel secondo e terzo trimestre di gestazione". Secondo Surico la vaccinazione può essere un vantaggio non solo per la donna, ma anche per il nascituro. "E' una misura – spiega – efficace nell'80% dei casi. Inoltre – aggiunge – conferisce immunità ai piccoli nati da madri vaccinate in gravidanza". La campagna di prevenzione è iniziata all'inizio di ottobre ma, per l'esperto, non è troppo tardi per aderire. "Sono necessari circa 15 giorni prima di ottenere una copertura completa, per cui chi si vaccina adesso può non essere ancora protetto quando il virus comincerà a circolare con maggior vigore, tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio". Se lo scorso anno il virus A/H1N1 è stato l'unico protagonista e ha provocato una vera e propria pandemia, quest'anno è accompagnato da altri due ceppi, entrambi di origine australiana. "Contrariamente alla Gran Bretagna – sottolinea Surico – dove l'influenza ha gia' raggiunto il suo picco causando decine di morti, in Italia l'epidemia sta seguendo un corso regolare. La fascia d'età più colpita – conclude – si conferma quella dei bambini da 0 a 4 anni, seguita dai piccoli dai 5 ai 14 anni, dai 15-64enni e infine dagli over 65".

Articlolo scritto da: Adnkronos