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Confartigianato Legno Arredo, maggiori attenzioni per le aziende

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Confartigianato Legno Arredo, maggiori attenzioni per le aziende

“L’economia aretina sta piangendo per la sorte delle sue aziende, ma non a tutte viene riservato un eguale trattamento”. A prendere una posizione decisa sull’argomento è Domenico Gambacci, presidente nazionale e provinciale della Federazione Legno Arredo di Confartigianato Imprese, il quale esterna tutta la propria amarezza per l’atteggiamento tenuto nei confronti di un comparto – come appunto quello da lui rappresentato – che è fra i più importanti e strategici dell’intero tessuto economico italiano ma che in maniera inspiegabile viene molto spesso ignorato a favore di altri comparti, che magari hanno modo di essere più “lucenti” e “patinati”. “Con tutto il rispetto per questi settori della nostra economia, senza dubbio importantissimi – dichiara Gambacci – quello del legno arredo in provincia di Arezzo è espressione di migliaia di imprese, sono circa 1500 quelle iscritte alla Camera di Commercio con migliaia di persone occupate, si calcola una forza lavoro che sfiora le 10.000 unità con l’indotto. Non si è mai sentito parlare, nelle “stanze del potere”, di interventi a favore del nostro comparto, alla pari di quello dell’edilizia, che a noi è molto legato poiché un’edilizia ferma tiene a sua volta bloccate (o comunque contribuisce in larga misura a farlo) anche le imprese produttrici di infissi e arredamenti, impedendo ad esse di lavorare. Chiediamo pertanto – sottolinea Gambacci – solo una pari dignità di trattamento; in questi giorni si stanno offrendo opportunità alle aziende della provincia con una vetrina significativa come quella di Abit.Ar., manifestazione che dopo anni di crisi sembra finalmente rivitalizzata come evento in se’ stesso, anche se i consuntivi si stilano sempre a battenti chiusi, in ogni caso troppo poco per un comparto strategico come quello del legno arredo. Vorremmo concludere con uno stimolo all’ambito della politica, perché sappia intraprendere iniziative anche in favore del nostro comparto, snellendo intanto la mole di burocrazia alla quale siamo sottoposti, interagendo con il sistema bancario, cercando di fare “rete” per ottenere agevolazioni creditizie, salvaguardando quel poco lavoro che c’è nel locale attraverso un occhio di riguardo per le aziende del territorio, che pagano le tasse nel territorio e che nel territorio fanno ricadere i loro profitti. Non chiediamo niente di più da nessuno – tiene a precisare il presidente Gambacci – ma soltanto che sia garantita la sopravvivenza delle nostre realtà produttive. Non vorremmo che quelle decine di imprese che hanno manifestato, loro malgrado, l’intenzione di cessare l’attività entro fine anno, diventassero centinaia, evitando quindi una situazione drastica per il mondo imprenditoriale, ma soprattutto per le nostre maestranze, perché – lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo – per noi i dipendenti non costituiscono un numero, ma sono collaboratori, amici e soprattutto portatori di un patrimonio professionale da non disperdere assolutamente. Per discutere di tutto questo abbiamo convocato gli stati generali nazionali di Confartigianato per il 18 novembre ad Arezzo, una occasione per tutti per portare proposte, idee e soprattutto fatti concreti”.