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Bibbiena, partono i lavori per l’elisuperficie

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Bibbiena, partono i lavori per l’elisuperficie

Bibbiena – E’ stato un percorso lungo e tormentato, ma adesso siamo finalmente ai fatti concreti. Venerdì mattina viene ufficialmente consegnata alla ditta "Ragazzini Costruzioni" l’area di cantiere per la costruzione della elisuperficie di Bibbiena. Alle 10,00 la Asl consegnerà ufficialmente il terreno all’azienda appaltatrice, alla presenza del direttore dei lavori, l’architetto Alvaro Saulli.
L’area individuata – come è oramai noto – è quella accanto alla caserma dei vigili del fuoco, in un'area di facile acceso da ogni zona dell’alto Casentino e comunque non distante dall’ospedale di vallata. Ed è stata proprio la individuazione dell’area ideale a determinare i tempi lunghi
Da venerdì la ditta ha 130 giorni (fine agosto) per completare e consegnare l’opera, il cui costo complessivo per la Asl sarà di 402.000 euro. Poi ci saranno i collaudi e successivamente l’entrata in funzione dell’impianto
Il terreno è di proprietà del comune ed è stato messo a disposizione della asl. L’amministrazione comunale di Bibbiena ha già provveduto a realizzare la strada di acceso al cantiere (con un contributo diretto della Asl di 45.000 euro), che una volta ultimato diverrà la strada riservata di accesso all’elisuperficie.

CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO
L’impianto sarà del tutto simile a quelli già realizzati e operativi nel resto della provincia e della Regione. La piattaforma avrà forma esterna quadrata, con dimensione 34 metri per 34. Al suo interno ci sarà la pista di forma circolare di 26 metri di diametro di colore rosso, con la “H” al centro di colore bianco. Ai bordi del cerchio, saranno collocati gli impianti di illuminazione per il volo notturno.
L'accensione dei fari potrà avvenire con tre diverse modalità: con impulso radio dall'elicottero, tramite combinatore telefonico dalla centrale 118 di Arezzo, oppure con un comando manuale sul posto.
L'elisuperficie di Bibbiena verrà dotata anche di una telecamera di sorveglianza collegata 24 ore su 24 con la centrale 118 di Arezzo. L'area sarà recintata e l’ingresso attrezzato con un cancello. Accanto alla piattaforma vi sarà uno spazio asfaltato per ospitare le ambulanze.

QUANDO INTERVIENE IL PEGASO
E' ormai una consuetudine vederlo volare sui nostri cieli. Dipinto con l'inconfondibile colore giallo, il Pegaso è l'elicottero del servizio sanitario nella Regione Toscana. 150 gli interventi effettuati nel 2010 nella nostra provincia. Tre le sedi operative dove stazionano i mezzi e dove viene curata la loro manutenzione: Firenze, Grosseto e Pisa.
La nostra provincia, anche per le particolari condizioni orografiche e di collegamenti stradali, non sempre semplici, ne sta facendo un uso importante e frequente. Molti interventi hanno permesso di salvare delle vite o di ridurre considerevolmente le conseguenze di ferite o patologie gravi. Interventi che – a seconda della gravità – portano gli operatori del 118 a compiere scelte diverse sulla destinazione più adeguata. "Se si tratta di pazienti che possono essere curati in uno dei cinque ospedali della nostra provincia – dichiara Massimo Mandò, direttore del 118 – l'elicottero viene indirizzato proprio in quelle sedi. Ma, come accade spesso, se si tratta di patologie particolarmente gravi, come lesioni spinali o politraumi, ustionati ed altre gravi situazioni, la scelta è quella dell'invio immediato al centro specializzato più appropriato, disponibile a ricevere e prendersi in carico il paziente".
C'è poi un uso dell'elicottero Pegaso non correlato agli infortuni, ma al trasferimento di malati. Casi in cui il paziente non può sostenere un lungo viaggio in ambulanza, per raggiungere un centro specializzato per un intervento chirurgico o cure particolari: si pensi, ad esempio, a chi viene chiamato con urgenza per un trapianto di organo.
Ecco che allora, la presenza di piste attrezzate per l'atterraggio dell'elicottero a servizio degli ospedali e di altre aree del territorio, diventa fondamentale. Con la realizzazione della pista di Bibbiena si delinea il completamento della rete prevista dal’azienda sanitaria, con una pista attrezzata presso ogni presidio, pi altre piste in località lontane o strategiche, come Badia Tedalda, Sestino e Stia.