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Un grande strumento per il futuro della città

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Un grande strumento per il futuro della città

Montevarchi – In un clima disteso e sereno si è svolta la discussione politica generale e sono state pronunciate le intenzioni di voto riguardo all’approvazione della variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico, in attesa de voto finale che si terrà giovedì 30 settembre. Così a distanza di poco più di 6 anni dala prima volta, per la seconda volta sotto la guida di Giorgio Valentini, l’Amministrazione Comunale di Montevarchi approva un nuovo strumento urbanistico per il governo del territorio. Un fatto che è riuscito a pochissimi Sindaci e frutto di un grande confronto politico e amministrativo che ha coinvolto tutte le forze politiche cittadine. “Montevarchi può guardare con fiducia al futuro. L’approvazione della variante al Piano strutturale e al Regolamento urbanistico da parte del Consiglio comunale, una volta esaminate tutte le osservazioni che erano state presentate, rappresenta un vero e proprio punto di svolta rispetto al passato – spiega Giorgio Valentini – In linea generale si tratta, infatti, di uno strumento che guarda ai bisogni di una città in grande trasformazione e che apre nuove frontiere per il governo del territorio, in modo particolare con la pianificazione dell’area strategica compresa tra Montevarchi, San Giovanni e Terranuova”. Esaminando da vicino i nuovi strumenti urbanistici per il Sindaco vi sono almeno tre aspetti significativi da mettere in evidenza: “In primo luogo viene finalmente sistemato in modo chiaro e univoco l’assetto infrastrutturale che, fino ad oggi, era rimasto indefinito, con la previsione di alcune arterie fondamentali, come la variante ad est, che si affiancano alla realizzazione della nuova regionale 69 in riva destra dell’Arno. Il secondo aspetto riguarda una maggiore salvaguardia del nostro splendido patrimonio collinare, con l’inserimento di norme specifiche a tutela delle aree agricole e una nuova regolamentazione per la possibilità di localizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, consentendo alla cosiddetta “green economy” di svilupparsi in modo concreto. Il terzo punto attiene alla riqualificazione del centro storico e alla valorizzazione dell’ambito urbano e stabilisce un principio molto importante: non potrà essere impiegato alcun nuovo metro quadrato di suolo se prima non si investirà per la riqualificazione del centro, delle aree degradate o per una quota di edilizia popolare”. Cinque Consigli comunali dal 13 al 30 settembre, 20 sedute della Commissione Assetto del territorio con 340 osservazioni analizzate per un totale di 684 punti: sono questi i dati più significativi di un lavoro impegnativo che ha interessato, in primo luogo, l’Ufficio preposto che ha garantito un impegno straordinario che è andato oltre il normale rapporto di lavoro. “In questo percorso – termina il Sindaco – sono stati coinvolti tanti cittadini, che è doveroso ringraziare, sia coloro che hanno presentato delle osservazioni e sia chi ha partecipato alle assemblee, così come è doveroso ringraziare per la collaborazione il Presidente del Consiglio Comunale Gianluca Monicolini, le forze politiche di minoranza e di maggioranza, in particolare gli otto consiglieri che fanno parte della Commissione Assetto del territorio che è giusto ricordare: Francesca Neri (presidente), Elisabetta Benini (vice-presidente), Mauro Bindi, Luciano Bucci, Stefano Brogi, Fabio Monaci, Renzo Rosai e Paolo Ricci”. Nell’interessante dibattito politico che si è svolto alla Bartolea sono intervenuti i rappresentanti di tutti i gruppi politici e tutti hanno messo in evidenza il grande lavoro fatto in questi mesi dove si è svolta una grande attività politica con i consiglieri spinti dalla passione e dal bene per la propria comunità. E’ stato un vero e proprio percorso fatto insieme, naturalmente nel rispetto delle diverse idee e opinioni, ma tutti spinti da cercare la migliore soluzione per favorire un processo di sviluppo della città. “Oggi il piano è una certezza che consegniamo a chi verrà dopo di noi – ha spiegato il Presidente del Consiglio Gianluca Monicolini – e questo è per tutti noi motivo di orgoglio e soddisfazione”. Per il capogruppo della Lista Indipendente Mauro Bindi “il nuovo strumento urbanistico è comunque legato a quelli precedenti che noi non abbiamo apprezzato; basta ricordare le direttrici di sviluppo e l’espansione di Montevarchi verso l’Arno mentre noi già anni fa pensavamo a uno sviluppo della città verso la Chiantigiana, oppure o sviluppo del’area a nord quando ancora non si era completato lo sviluppo a sud. Oppure basta pensare alla complessità degli strumenti che vengono approvati. Ma occorre ricordare che in questi mesi, grazie al lavoro di tutti alcuni cambiamenti sono stati apportati, con una correzione delle previsioni iniziali. Inoltre occorre sottolineare come i gruppi in questo percorso non hanno mai fatto nessuna strumentalizzazione politica magari a sfondo elettorale. Dunque pur votando in modo contrario, vi è stato comunque un lavoro proficuo e dunque è valso la pena di farlo”. Estremamente positivo il commento del capo gruppo del Pd Pierluigi Fabiano: “E’ stato un momento di bella politica, di passione e amore per la propria città, un piano partecipato e la sua approvazione rende più completo il percorso del nostro mandato elettorale ora quasi al termine. Il principio di equità è la base su cui si incentra il piano, con la scelta di non impegnare nuovo suolo se non si effettua edilizia sociale o si riqualifica il centro storico. Questa è una grande novità, uno scossone importante per il governo del territorio”. Per Fabio Monaci, capogruppo di Rifondazione Comunista, “il piano è condivisibile nei suoi principi generali anche se non ci ha soddisfatto pienamente in alcuni punti. Equità, recupero del centro storico e delle aree degradate, rispetto del territorio sono gli elementi che condividiamo maggiormente e che ci spingono ad un voto positivo”. Per il capo gruppo dei Comunisti Italiani Rosai “l’intervento del Sindaco è altamente condivisibile e il percorso politico effettuato in questi mesi buono e proficuo con alcuni punti votati anche all’unanimità da tutti i gruppi consiliari. E’ stata una bella dimostrazione di maturità politica. Ci sono nel piano anche alcuni elementi che non ci soddisfano ma quello che conta ora sarà la gestione concreta del nuovo strumento urbanistico”. Elisabetta Benini del gruppo Forza Italia per Montevarchi ritiene che nel corso di questi mesi di discussione sono stati superati scogli politici non indifferenti. “Da parte nostra abbiamo lavorato a realizzare un piano veramente realizzabile anche con voti unanimi su alcuni punti importanti come il piano particolareggiato per il centro storico, ampliamento delle aree agricole, la misura minima di un alloggio portata a 45 metri quadri per evitare le parcellizzazioni troppo piccole. Avevamo anche proposto un perequazione sovra comunale per Levane coinvolgendo così il comune di Bucine verso una scelta sovra comunale che non è stata accolta. Ma questo piano è comunque figlio dei precedenti che hanno portato a un mancato sviluppo della città e per questo il nostro voto è contrario. Pero comunque che si possa concretizzare l’aspetto legato alla riqualificazione del centro storico”. Luciano Bucci del PDL afferma “il voto contrario del proprio gruppo, soprattutto perché le scelte fatte non sono sostenibili oggi a livello economico e finanziario, ma ritiene utile il lavoro svolto in questi mesi. L’attenzione al centro storico non poteva mancare in questo contesto, ma vengono comunque ripercorsi errori gravissimi del passato, ad iniziare dalle modalità di attuazione dello strumento della perequazione. Sull’idea della visione di una città diffusa del fondovalle, noi quando nacque l’idea del comune unico, sposammo da subito questa possibilità che ancora oggi riteniamo l’unico strumento che ha il Valdarno di combattere l’inclinazione dell’area fiorentina di tentare uno sviluppo dopo quello a nord anch
e di quello a sud della sua periferia. E’ una scommessa grossa che però cedo che prima o poi si attuerà”. Paolo Ricci del gruppo del partito socialista ha voluto sottolineare “la volontà di portare fino in fondo l’approvazione del piano in tempi giusti. La grande novità è l’aver pensato lo jus edificandi come uno strumento di sviluppo dell’intera comunità. Il territorio ha un grande valore e il suo utilizzo può avvenire solo se ha ripercussione per il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini. Per questo si deve fare attenzione al suo consumo. In questo il piano opera per mantenere alta la qualità della vita perché comunque qui da noi si vive bene. Inoltre nel piano c’è una visione di insieme della città, anche da un punto di vista sovra comunale. L’atto di indirizzo approvato durante la fase di adozione ha aiutato le scelte verso la riqualificazione del centro storico. Ha prodotto una discussione fatta di passione politica finalizzata al bene della comunità”. Infine l’intervento della Presidente della Commissione Assetto del Territorio Francesca Neri sottolinea come questo piano “favorisca nei suoi contenuti la rinascita del centro storico. Con l’atto di indirizzo abbiamo chiesto agli uffici di prevedere norme di applicabilità concreta del piano stesso. In questo senso c’è stata una grande convergenza di tutto il gruppo di maggioranza, perché c’è la consapevolezza di aver dato vita ad un piano veramente innovativo”.