Home Attualità Salute Tempo di allergie: migliaia le persone che ne soffrono

Tempo di allergie: migliaia le persone che ne soffrono

0

AREZZO – Ogni stagione ha i suoi pro ed i suoi contro. L’inverno, solitamente porta con sé l’influenza, ma anche lo splendore della bella stagione, per molti uomini e donne, senza distinzione di età, può trasformarsi in un periodo di sofferenze. Molte persone allergiche al polline non si sono sicuramente disperate per la stagione poco primaverile e molto autunnale che fino ad oggi ha maltrattato, meteorologicamente parlando, la nostra provincia.
Ma non ci sono solo i pollini a complicare la vita di migliaia di cittadini: polveri, acari, agenti atmosferici, inquinamento ambientale, sostanze chimiche e prodotti cosmetici inadeguati, fanno ugualmente sentire il loro peso.

Ma che cosa sono le allergie, come si sviluppano, come si curano e come si possono sopportare, convivendoci? Ce ne parlano i direttori delle Unità operative di Pneumologia Mario Naldi e di Dermatologia Antonio Castelli.

ACARI E POLLINI, CHE FATICA RESPIRARE
“Le allergie respiratorie sono in continuo aumento – spiega Mario Naldi. Un aumento dovuto essenzialmente a due motivi. Il primo deriva dalle modifiche ambientali. C'è un vera e propria epidemia di soggetti divenuti allergici al cipresso che si è verificata negli ultimi 15 anni ad Arezzo, frutto dell’innesto di migliaia di piante di cipresso, nella sua varietà Arizonica. Il polline del cipresso nei primi tre mesi dell'anno danneggia le mucose nasali e bronchiali e le “consegna” a primavera (estremamente infiammate) alle graminacee che sopraggiungono. Per molti allergici si viene così a creare una lunga stagione di impollinazione che dura da Gennaio con il cipresso e continua ininterrottamente fino a Giugno con le graminacee".
Ma non finisce qui l'odissea di chi soffre da allergie dell'apparato respiratorio.
“Il secondo motivo – sottolinea il dottor Naldi – è dovuto allo stile di vita, cosiddetto “occidentale”, caratterizzato da abitazioni che, per tipologia arredi e scarso ricambio di aria, creano delle condizioni climatiche ottimali per lo sviluppo degli acari della “polvere di casa”. Inoltre, l’estrema attenzione a non fare ammalare i bambini, la sterilità della catena alimentare, le famiglie con sempre minor numero di figli, riducendo al minimo anche le comuni infezioni, non stimolano più nei primi anni di vita, gli anticorpi deputati a questa funzione. Il risultato che ne consegue è rappresentato da sempre più persone che soffrono di rinite e asma bronchiale. La prima (rinite) provoca stanchezza, senso di confusione, sonnolenza e per la sua tendenza alla cronicità, facilmente si complica in sinusite o poliposi nasale: ma la complicanza più temibile è la sua evoluzione verso l’asma bronchiale”.
Ci sono azioni preventive? Per il dr. Naldi si può fare molto, a partire dall'allestimento dei nuovi spazi verdi urbani: “olivo, ontano, nocciolo, carpino sono allergizzanti ed il loro uso dovrebbe essere limitato. Ma la maggior pericolosità è rappresentata dalla betulla e soprattutto dell’impianto (diffusissimo negli ultimi decenni) di grandi quantità di cipresso ad uso forestale. Sono invece consigliabili, in quanto non allergizzanti, l’olmo, il salice, l’abete, l’ippocastano, il bosso per siepi, il bagolaro, l’albero di Giuda”.

PELLE IRRITATA E MACCHIATA
Dalla respirazione ai fastidi della pelle, spesso associati fra loro.
“La pelle – spiega Antonio Castelli direttore della Unità operativa di Dermatologia – rappresenta l’elemento di contatto e di scambio tra il nostro organismo e l’ambiente esterno e svolge un’importante ruolo di protezione dalle aggressioni degli agenti atmosferici, dall'inquinamento ambientale, dalle sostanze chimiche o da prodotti cosmetici inadeguati. Ciò la rende, per natura, “esposta” alle patologie allergiche: orticaria, dermatite allergica da contatto o eczema allergico.”

“L’espressione clinica delle allergie – sottolinea Castelli – può essere di diverso tipo: eczematoso solitamente per una allergia da contatto, oppure orticarioide per l’introduzione sistemica di un farmaco, di un alimento o per l’inalazione di allergeni aerei. L’orticaria è caratterizzata dalla presenza di lesioni edematose di grandezza variabile, generalmente molto pruriginosi. Può manifestarsi isolatamente o accompagnata da angioedema. Le forme più gravi, quali per esempio lo shock anafilattico spesso causato punture di imenotteri (vespe, calabroni etc), sono fortunatamente più rare ma richiedono terapie immediate.” L'eczema invece è molto frequente ed è in aumento per la maggiore facilità di esposizione a sostanze chimiche nelle attività quotidiane.
Le sostanze sensibilizzanti, responsabili dell'eczema, sono moltissime: i metalli come cromo, nichel, cobalto; i farmaci per uso locale (antibiotici, antistaminici); i cosmetici (tinture per capelli, smalto per unghie, deodoranti); alcune fibre tessili; alcune sostanze usate in ambiente domestico come i detersivi.
"Non esiste una cura definitiva per le allergie, conclude Castelli, ma a volte è sufficiente una adeguata prevenzione o quando possibile una terapia di desensibilizzazione agli allergeni tramite vaccino. Tutto ciò è praticabile solo dopo aver eseguito tests dermatologici idonei ad evidenziare in modo certo le sostanze a cui si è diventati allergici.”