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Prostituzione: ‘La lotta contro la malavita organizzata’

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Prostituzione: ‘La lotta contro la malavita organizzata’
prostitute lucciole - arezzo

Arezzo – “Ho pochi poteri ma intendo usarli tutti”. Giuseppe Fanfani si prepara alla battaglia contro la prostituzione e la malavita organizzata che la gestisce.
Stamani ha annunciato la bozza di un’ordinanza che ha già inviata alla Prefettura. “Attendo l’arrivo del nuovo Prefetto. Non solo per quelle competenze che sono esclusivamente sue ma soprattutto perché ritengo che la collaborazione tra enti e istituzioni sia l’unica soluzione, anche sul fronte della sicurezza, per ottenere risultati positivi”. Una volta discusso e confrontato il testo con il nuovo Prefetto, il cui arrivo è atteso per i primi giorni dell’anno, il Sindaco firmerà l’ordinanza.
Tre le premesse che Giuseppe Fanfani, presente in conferenza insieme agli assessori De Robertis e Giustini, ha indicato. “La prima è dare un contributo perché sia messa fine alla tratta di queste ragazze che vengono gettate sulla strada dalla malavita organizzata. La recente operazione della Questura ha evidenziato che queste giovani arrivano in Italia, vengono maltrattate e spesso violentate. Una vita disperata dinanzi alla quale non si può rimanere inermi”. L’assessore alle politiche sociali ha ricordato le azioni che Comune e volontariato svolgono per offrire a queste donne una diversa opzione di vita e quindi l’opportunità di abbandonare la prostituzione: “ma è una battaglia impari – ha sottolineato Lucia De Robertis. Per una che lascia la strada, la malavita ne ricolloca dieci”.
La seconda premessa citata da Fanfani è stata quella relativa all’ordine pubblico e alla sicurezza: “è ormai evidente il legame tra malavita organizzata e prostituzione: la prima gestisce la seconda. Anche recenti fatti di sangue lo confermano. Le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro eccezionale e ad esse va il ringraziamento del Comune e della città. Ma non siamo di fronte solo a un problema di repressione del crimine. La questione vera è che il Parlamento, da moltissimi anni, si nasconde dietro l’ipocrisia e finge di non vedere non solo la prostituzione ma anche la sua progressiva trasformazione in grande business, insieme alla droga, per la criminalità. Sono state fatte moltissime proposte: dalle cooperative alle zone a luci rosse ma non si è mai concluso nulla. I risultati di questa endemica incapacità di scelta è sotto gli occhi di tutti”.
Fanfani ha infine evidenziato la terza premessa alla sua ordinanza: garantire la civile convivenza in città e quindi evitare gli spettacoli indecorosi che la prostituzione sulla strada inevitabilmente determina.
Un Sindaco non ha competenze dirette per fronteggiare la prostituzione ma alcune possibilità gli derivano da un decreto ministeriale del 2008 che attribuisce ai primi cittadini le funzioni inerenti le condizioni del vivere civile e della coesione sociale.
Su queste basi, la bozza di ordinanza prevede il divieto dell’esercizio della prostituzione in luogo pubblico, in qualsiasi modo esercitata, ivi compreso la sosta o l’appostamento, l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi. E questo sia nella città che nelle frazioni che in prossimità di qualsiasi centro abitato. Analogo divieto nelle zone sede di attività produttive o commerciali e lungo le strade di qualsiasi tipo. Ovviamente vietato, in questi luoghi, “contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento, oppure intrattenersi, con soggetti che esercitano attività di prostituzione”.
L’ordinanza vieterà poi comportamenti e abbigliamenti che “manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare”. Se l’interessato è in un veicolo, vietato infine consentire la salita a bordo di una o più prostitute.
L’ordinanza prevede anche ulteriori e specifiche sanzioni rispetto a quelle già in vigore, che il Sindaco valuterà con il Prefetto.