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Pionta, un patrimonio da mantenere e valorizzare

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Pionta, un patrimonio da mantenere e valorizzare

Arezzo – Il più grande polmone verde della città, un'area archeologica di primo livello, le tracce di una storia di malattia e sofferenza come quella del manicomio. Ed ancora, l'università, le strutture sanitarie e quelle sociali, il parco pubblico, i parcheggi: dentro il Pionta c'è tutto questo e molto di più. Una vasta area, frequentata quotidianamente da migliaia di cittadini, giovani ed anziani, con le più svariate finalità, ma anche un'area che presenta problemi di varia natura.
Comunque sia, un grande patrimonio pubblico, con proprietà e competenze che fanno riferimento a più amministrazioni: il Comune, la Provincia, la Asl 8 e l'Università. E per le sue funzioni statutarie, è chiamata a dire la sua anche la Soprintendenza. Da circa un anno, le diverse amministrazioni hanno iniziato a discutere sul "che fare", per assicurare il recupero, la valorizzazione e l'integrazione piena con la città di un'area definita da tutti di importanza strategica.

Il primo protocollo
Nel febbraio scorso fu siglato un primo protocollo, destinato essenzialmente a redimere questioni di carattere burocratico amministrativo, competenze e confini di proprietà: dal passaggio di proprietà di un pozzo, alla rimozione di alcuni lampioni, dalla gestione e manutenzione dell'impianto di sollevamento delle acque meteoriche del San Donato, al rilascio dei nulla osta per la realizzazione di una pista ciclabile in grado di collegare, attraverso il Pionta, la Meridiana con la Stazione ferroviaria, dal completamento del parcheggio di Via Toscanelli (destinato ai dipendenti Asl), agli interventi di adeguamento e di messa in sicurezza della viabilità connessa all'incremento di traffico in quell'area. Tutte questioni ad oggi risolte, solo apparentemente di poco rilievo, comunque indispensabili e propedeutiche allo sviluppo di idee e progetti futuri.

Le idee ed i progetti di sviluppo
Negli incontri intercorsi tra le varie amministrazioni – come già anticipato dalla stampa locale – si era parlato di una passerella o sovrappasso per collegare la stazione con il viale di accesso all'ex op, di nuovi e più visibili accessi al parco del Pionta, della realizzazione di una cittadella sanitaria attorno al San Donato (trasferendo in quell'area il distretto sanitario di via Guadagnoli o una parte di esso, il dipartimento di salute mentale oggi in via Guido Monaco, la realizzazione di un punto prelievi esterno all'ospedale, nelle vicinanze del nuovo parcheggio multipiano), ed altro ancora.
"Tutte idee e progetti che confermiamo – rispondono all'unisono gli interessati – e che rappresentano il traguardo finale del nostro lavoro. Ma la loro realizzazione non può in alcun modo prescindere dai contenuti e dall'attuazione delle azioni contenute nel protocollo firmato oggi".

Arriva il secondo protocollo
Vediamoli questi contenuti. Il primo impegno riguarda sopratutto l'amministrazione comunale, chiamata a redigere un progetto preliminare di riqualificazione di tutta l'area. Compito certamente non facile, dal momento che si dovrà tenere conto, al tempo stesso, delle esigenze di cura e manutenzione del verde, dell'armonizzazione dell'assetto urbanistico, delle specificità di un'area sottoposta a vincoli storici, archeologici ed ambientali, della gestione dei flussi pedonali e dei percorsi di transito e sosta dei veicoli.

Il secondo impegno è preso di comune accordo – e messo nero su bianco – da tutti i soggetti interessati: quest'area è pubblica e tale resterà! Un'affermazione ribadita più volte nel protocollo e sottolineata con enfasi laddove si afferma che "all’università sono destinate alcune costruzioni ora in disuso, dietro la palazzina dell’orologio (ex cucina, ex dispensa, ex docce, ex garage, ex officina)", ma che "se l’Università, considerato anche il difficile periodo che sta attraversando sotto il profilo economico, non fosse interessata all’acquisto, quegli edifici non potranno essere venduti e verrebbero comunque abbattuti". Allo stesso tempo, non sono previste nuove edificazioni, ma solo piccoli interventi di adeguamento dell'esistente. In caso di riconferma da parte del nuovo regolamento urbanistico, resta da definire anche l'ubicazione delle volumetrie che, in base al vecchio piano regolatore, sarebbe stato possibile realizzare nei terreni contigui a via Laschi.

Si passa poi alla individuazione di tre grandi aree omogenee, a cui ricondurre le proprietà – e le rispettive competenze e responsabilità – di ogni Ente. Le proprietà della Asl vengono accorpate tutte nel perimetro all'area ospedaliera del San Donato (compresa l'attuale sede distaccata dell'Itis, che la Provincia si impegna a restituire alla Asl entro il 2013), mentre nella zona della palazzina dell'orologio saranno concentrai gli immobili ad uso dell'università. Al comune, invece, andranno gran parte del verde e le strutture di servizio. Tra queste ultime ci sono anche il viale di accesso all'ex Opn, da liberare dalle auto e da mettere in sicurezza con luci e videosorveglianza, gli accessi al Parco, oggi sicuramente poco visibili ed i camminamenti in pietra da realizzare.

Ecco quindi la pista ciclabile che collegherà l’ospedale e la stazione ferroviaria, innestandosi, a sud, con la ciclopista della Meridiana. E ancora, una migliore illuminazione dei viali interni e l'installazione di una rete di telecamere di sorveglianza diurna e notturna.
Nell’accordo, rientra anche la realizzazione di un migliore accesso al Pronto soccorso da via De Gasperi (forse con una rotatoria) e l'impegno, da parte del Comune, a trovare una soluzione tecnica in grado di assicurare alla Asl un piccolo aumento di volumetrie per il nuovo Pronto soccorso (i cui lavori di ristrutturazione interna sono già in fase avanzata).

Fuori dal protocollo, un accordo con l'Atam
Asl e partecipata del Comune hanno raggiunto un accordo che definisce le reciproche competenze ed individua le formule di collaborazione da attuare durante la fase dei lavori per la realizzazione del nuovo parcheggio multipiano (un anno almeno), per non creare eccessivi disagi ad utenti ed operatori.
L’accordo prevede la costruzione da parte di Atam di un tunnel di collegamento dall’area del Cup del San Donato al nuovo parcheggio, il posizionamento di un servizio di biciclette pubbliche (bike sharing) vicino all’ingresso dell’ospedale, l’utilizzo provvisorio da parte di Atam del parcheggio di via Toscanelli (originariamente destinato ai dipendenti della Asl ed ai quali resteranno comunque alcuni posti auto). Inoltre, Asl, Provincia e Comune, hanno concesso all'Atam alcuni spazi attigui all’area ospedaliera per realizzare altrettante aree provvisorie di parcheggio su cui dirottare le auto che oggi occupano il parcheggio del Foro Boario.