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Olimpiadi 2020, il Coni candida Roma

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ROMA – Il Coni candida Roma a ospitare le Olimpiadi del 2020. Il Consiglio Nazionale del Comitato olimpico ha infatti approvato con 68 sì, 1 astenuto e 1 contrario, la delibera per presentare la candidatura della Capitale. I consiglieri presenti erano 70, il quorum era 36. Il voto contrario è stato espresso da Giuseppe Leoni, presidente dell'Aeroclub e senatore della Lega Nord. Si è astenuto Giovanni Ottoni, presidente del Coni di Treviso.
''La città di Roma supera ampiamente la città di Venezia'', si legge nella delibera con cui la Giunta del Coni ha proposto al Consiglio Nazionale la candidatura della Capitale. ''Sulla base dei criteri Cio – si legge invece nel rapporto di valutazione a conclusione del Comitato ristretto che ha esaminato le città candidate – è risultato che la città di Venezia non raggiungerebbe il parametro per superare la soglia individuata dal Cio''.
A pesare nel giudizio che ha portato all'esclusione della città lagunare sarebbero state, a quanto apprende l'Adnkronos, alcune criticità nel progetto: alloggi, sicurezza, trasporti ed esperienza.
''Prendiamo atto del voto del Coni, che riteniamo insoddisfacente sia nel merito che nel metodo. Siamo assolutamente convinti che la proposta di Venezia non sia stata tenuta nella giusta considerazione e che, invece, avrebbe potuto rappresentare una novità seria per la qualità che esprime'', ha affermato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. ''Garantisco inoltre che da oggi spulcerò personalmente l'intera documentazione voce per voce, sviscerando numeri, conti e promesse che sono alla base di una scelta che ritenere sbagliata è un eufemismo. Un Nord penalizzato così fortemente – conclude Zaia – di certo non servirà alla causa che ci si vuole prefiggere''.
Di segno opposto la reazione del ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi che sottolinea: ''La decisione di candidare Roma per i Giochi Olimpici del 2020 rappresenta una scelta vincente, la più logica nell'interesse del Sistema Italia. Ringrazio la Giunta del Coni per la serietà, la correttezza e l'attenzione dimostrata nella valutazione delle candidature. Ora, però – sottolinea Ronchi – è il momento di voltare pagina. La fase della competizione interna deve essere definitivamente archiviata perché soltanto con il consenso di tutti si potrà raggiungere un obiettivo forse mai così alla portata: riportare le Olimpiadi nel nostro Paese dopo oltre mezzo secolo. Roma può contare sulla sua storia ma soprattutto su strutture e progetti importanti''.
Dal canto suo il leader del Carroccio Umberto Bossi suggerisce una mediazione: ''Zaia tratti con il sindaco di Roma per vedere se Venezia può ottenere almeno i giochi acquatici''.
Ma il vicepresidente del Cio, Mario Pescante torna a ribadire la necessitò che il Paese sia ''unito alle spalle della città candidata. Ora bisogna vincere, o almeno tentare di farlo''. Quanto alla scelta di Roma, ''ho condiviso la scelta, la sostengo oggi in Consiglio Nazionale e la sosterrò a livello internazionale. Gli altri Paesi, sono sicuro, si presenteranno uniti all'appuntamento. La città candidata ha bisogno ora di un Paese unito alle sue spalle, ha bisogno del sistema Italia: forze politiche, sociali, economiche e mass media devono andare nella stessa direzione'', dice Pescante.
La commissione di valutazione, che comprende massime cariche sportive e personaggi di consolidata esperienza olimpica, ha completato l'opera di valutazione minuziosa, capillare e tecnica in relazione a 11 punti presi in esame. Roma e Venezia, che hanno presentato ufficialmente i loro dossier lo scorso 5 marzo, si presentano all'appuntamento odierno con giudizi positivi relativi al sostegno del governo e all'impatto ambientale previsto per i Giochi. Positive, tutto sommato, le valutazioni complessive.
Tra le voci che concorrono a formare il capitolo 'alloggi', in particolare, avrebbero destato attenzione alcuni elementi relativi al Villaggio olimpico. E' ridotta la differenza tra i metri quadrati che Roma e Venezia riserverebbero a ciascun atleta (12 metri contro 11), ma risalta l'assenza di una stima dei parcheggi nel documento presentato dalla città veneta. La stessa lacuna condizionerebbe le pagine relative alle strutture per i media (Ibc/Mpc) per le quali Venezia non avrebbe fornito un'analisi dettagliata dei costi di costruzione.
Se Roma ha ipotizzato 5000 alloggi nel villaggio media, Venezia non avrebbe giudicato necessaria la realizzazione della struttura. Il ricorso ad alberghi e abitazioni private sodddisferebbe le esigenze della famiglia olimpica e dei media entro 10 km dal cuore del Giochi 'made in Veneto'. Le altre categorie coinvolte nell'evento, però, si troverebbero ad alloggiare oltre i 26 km. Il Cio prevede espressamente che tutti gli hotel utilizzati dai detentori dei diritti e dalle emittenti televisive siano il più vicino possibile al nucleo dell'evento, compreso lo stadio Olimpico.

Nel complesso, in ambito alberghiero, per gli hotel del range 2-5 stelle Roma sarebbe in grado soddisfare i requisiti fissati dal Comitato olimpico internazionale (Cio) dopo 10 km, Venezia centrerebbe l'obiettivo entro 50 km. La particolare collocazione degli alberghi Cio di Venezia, inoltre, renderebbe necessario l'utilizzo del trasporto via nave durante Olimpiadi e Paralimpiadi.
Tale situazione renderebbe più complicata la gestione della sicurezza, considerando anche la prevedibile presenza di autorità provenienti da numerosi paesi. I trasporti rischiano di condizionare ovviamente anche gli impegni degli atleti: spiccano i tour de force a cui sarebbero costretti i pentathleti, chiamati a compiere due spostamenti tra Tessera e Padova nello stesso giorno.
Tutti questi argomenti, compreso il differente background sportivo delle due città, sono stati al centro della valutazione dalla giunta del Coni.