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Nuovo contratto tra Comuni del L.O.D.E. e Arezzo Casa

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Arezzo – Firmato il nuovo contratto di servizio tra Comune di Arezzo, come Comune capofila e a nome di tutti i Comuni dell’ambito provinciale del L.O.D.E. (Livello ottimale di esercizio) e Arezzo Casa Spa che è il soggetto gestore dell’edilizia residenziale pubblica (E.R.P.) previsto in base alla legge regionale 77/1998.
Il testo definitivo del contratto è stato approvato dall’assemblea del L.O.D.E. il 10 settembre scorso, a seguito di un complesso procedimento di analisi e revisione condotto dagli uffici, di concerto con l’ente gestore, mediante il supporto di un gruppo tecnico nominato nel luglio 2009. Il gruppo tecnico ha presentato la nuova bozza all’esecutivo lo scorso dicembre prima della scadenza del contratto, sottoponendola quindi alla condivisione di tutti i Comuni.
Alessandro Caporali, assessore alla casa del Comune di Arezzo: “è un momento delicato per il reperimento degli alloggi a favore delle famiglie disagiate. Il contratto precedente risaliva al 2004, era un buon contratto ma ovviamente il mondo procede a ritmi sostenuti e la situazione si è purtroppo aggravata mentre la normativa nazionale e regionale di riferimento risente di una certa obsolescenza. Non abbiamo provveduto a un rinnovo tout court del contratto di servizio, soluzione certamente più facile, ma ne abbiamo sviscerato i singoli aspetti: così il nuovo contratto lascia sostanzialmente inalterato l’impianto del contratto originario. Sono state apportati una serie di aggiornamenti sul piano normativo, tra cui una verifica sull’inquadramento giuridico del servizio di edilizia residenziale pubblica anche alla luce della normativa comunitaria, piccole ‘ripuliture’ a fronte di situazioni di fatto superate, e alcune modifiche semplificatorie su aspetti più rilevanti nel piano delle dinamiche finanziarie come la modalità di calcolo del corrispettivo di servizio e le spese di funzionamento del L.O.D.E. non è un mistero poi che dopo la presentazione della domanda per l’assegnazione di un alloggio popolare, ci sono lungaggini burocratiche che arrivano anche a un anno prima di avere la graduatoria. Nelle graduatorie attuali, peraltro, sono presenti non solo famiglie numerose come da tradizione ma madri con figli, single e perfino padri con figli. Ecco, allora, l’esigenza di semplificare e accelerare il reperimento la consegna degli alloggi. Voglio infine ricordare che, pur restando ancora molte le richieste da soddisfare, dalla ultima graduatoria è stata data risposta a 235 famiglie”.
Gilberto Dindalini, presidente di Arezzo Casa: “aggiungo altre due considerazioni. La prima riguarda la scarsa manutenzione di cui soffre il patrimonio immobiliare. D’altronde le risorse per questa voce sono tradizionalmente venute dai canini di affitto che come noto non sono alti, appena sopra i 100 euro. Il livello di morosità inoltre resta molto alto: non c’è dubbio che le tipologie di famiglie che si rivolgono alla edilizia popolare sono quelle che risentano di più della crisi. Più in generale, il sistema della edilizia sociale si reggeva sulle vendite del patrimonio immobiliare: adesso, la Giunta Martini ha messo a disposizione riserve aggiuntive che ci consentono di dare avvio a progetti importanti di recupero dei volumi e per nuove costruzioni: metteremo così a disposizione nei prossimi tre anni altri 300 alloggi circa per l’intero territorio provinciale senza attingere a nostre risorse”.