Home Politica Manovra economica: la replica del gruppo consiliare PDL

Manovra economica: la replica del gruppo consiliare PDL

0

AREZZO – «Piove ! Governo ladro…». Il PD «comunale» è praticamente fermo a trenta anni fa quando per giustificare le proprie incapacità amministrative ognuno – allora convinto comunista – poteva ricorrere all’antica massima con tranquillità.
Se oggi si impone una manovra finanziaria rilevante per i saldi e per gli impegni del Governo Italiano anche in sede europea, è principalmente per reggere ai venti di una crisi che ha dimensioni globali.
Bisogna così operare anche per porre rimedio ai molti guasti creati da «amministrazioni politicamente allegre» dei Comuni anche della nostra realtà provinciale che hanno demagogicamente elargito «servizi» (e molto spesso prebende clientelari) senza copertura reale dei costi, creato innumerevoli partecipate costose e inutili, firmato contratti di consulenza in molti casi pletorici creando intorno all’opulento mondo delle amministrazioni pubbliche un variegato intreccio di interessi «squisitamente» politici.
Oggi tutto questo non è più sostenibile e la manovra – i cui termini sono in via di completa definizione – tende ad alleggerire il carico di tutto quello che risulta superfluo e quindi insostenibile.
È una manovra che insieme ad altre misure adottate tende a far rimanere il nostro Paese nel novero di coloro che riescono a camminare con le proprie gambe senza ricorrere a indebitamenti o prestiti onerosissimi. L’Europa, e tutti gli organismi internazionali, hanno dato il loro plauso alla manovra dell’Italia che è riuscita anche per la oculata politica del Governo Berlusconi a reagire alla crisi senza cadere nel baratro in cui si trovano, ad esempio, la Grecia o la Spagna. Tutto questo è stato possibile anche in virtù della gestione dei risparmi delle nostre famiglie che hanno consentito al sistema bancario italiano di reggere l’urto di una crisi epocale e per la solidità del sistema imprenditoriale anche con riguardo alle piccole e medie imprese. E allora dobbiamo essere onesti e aprire un dibattito franco e costruttivo senza demagogia, come invece vuol fare il Partito Democratico di Arezzo che divulga comunicati stampa assurdi e non veritieri sulla manovra finanziaria o riferisce presunte voci contabili di fatto inesistenti nei bilanci comunali o parla di <<spese libere!!>> dimostrando anche un dilettantismo sconcertante.
Al di là di quello che dice in modo confuso e strumentale il PD locale, i Comuni con la manovra che si sta definendo dovranno rivedere con rigore il capitolo delle spese e dei costi inutili o superflui, ma potranno gestire anche una cd. “Service Tax” che non sarà una nuova tassa ma un dispositivo disciplinato all’interno del progetto di riforma del federalismo fiscale o meglio all’interno del rafforzamento dell’autonomia impositiva degli enti locali e del federalismo municipale. Su tali punti, forse ad Arezzo non lo sanno, lo stesso PD in Parlamento si è dichiarato disponibile a un confronto. La “Service Tax” sarà così la somma dell’ICI ma solo sulla seconda casa, dell’Irpef sugli immobili, dell’imposta di registro e dell’imposta ipotecaria catastale: essa sarà il risultato dell'accorpamento dei tributi sul reddito immobiliare. Si tratta cioè non di nuove tasse, ma di tasse e imposte già previste e da pagare il cui gettito sarà di competenza comunale; i Comuni avranno inoltre competenze in materia catastale anche al fine di accertare e verificare la regolarità e completezza degli accatastamenti degli immobili da cui dipende il pagamento delle relative imposte.
Tradotto in cifre questo prelievo comunale, così impostato, dovrebbe portare ai Comuni oltre venti miliardi di euro.
Questi sono i termini corretti della questione: tutto il resto è semplice e pura demagogia che non serve a niente e a nessuno. Apriamo invece un serio dibattito sul rispetto del patto di stabilità e sulla premialità che può giustamente riguardare quelle Amministrazioni che avendo dato prova nel tempo di capacità e oculatezza amministrativa possono avere un trattamento migliore anche per favorire politiche volte agli investimenti.
Noi siamo disponibili ad affrontare questo problema in maniera rapida e a compiere da soli o con chi condividerà il nostro parere tutti i passi necessari, a tutti i livelli, per riaffermare questa volontà nell’interesse dei Cittadini e della buona amministrazione degli Enti locali, non per fare inutili e strumentali polemiche.