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La scuola della Gelmini? Più arretrata di quella Gentile

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La scuola della Gelmini? Più arretrata di quella Gentile

AREZZO – La favola della “scuola di qualità” proclamata a tutta tv dalla Gelmini ed i suoi accoliti sta mostrando il vero volto, Se qualcuno voleva continuare ad illudersi,le ultime scelte del governo non lasciano più spazio alle illusioni. L’emendamento alla finanziaria, che riduce l’obbligo dai 16 ai 15 anni rappresenta il colpo finale ad ogni speranza di impegno per una scuola pubblica moderna e di qualità e di un livello formativo dei cittadini italiani che si avvicini alla media europea-. Non è un caso che la scelta sia stata fatta dalla Commissione lavoro come emendamento alla finanziaria: ciò dimostra ancora una volta che per questo governo la scuola pubblica rappresenta solo uno spreco da eliminare, C’è la dispersione scolastica? Facile la soluzione: i ragazzi si mandano a lavorare. Facendo ancora una volta finta che l’apprendistato, così come è oggi, sostituisca la formazione. In realtà sarà una nuova manodopera a basso costo per le imprese, senza alcun obbligo di continuità lavorativa. Insomma, meno istruzione, più precariato. E tutto questo avviene nel mentre si sottoscrivono a livello europeo (vedi documento di Lisbona) gli obbiettivi formativi minimi che tutti i cittadini devono raggiungere e si teorizza il lifelong learning, l’educazione e la formazione per tutto l’arco della vita.

Prima si sono ridotti finanziamenti alle scuole per i docenti di sostegno e per le supplenze, si autorizzano classi oltre i 30 allievi, si eliminano i finanziamento per l’offerta formativa anche quella mirata al recupero della dispersione scolastica, si azzerano tutti i fondi del funzionamento didattico e amministrativo (vedi nota del Ministero sulle istruzioni del programma annuale 2010), poi si dice:chi non ha voglia di studiare vada a lavorare, anche a 15 anni. Con questa logica la prossima mossa sarà quella di promuovere il lavoro minorile alla fine delle elementari, tanto ci sono i poveracci che non hanno voglia di studiare e, come dice l’illustre esperto Giangiacono Schiavi su Corriere della Sera (21 gennaio), non c’è bisogno della laurea per lavorare!

Oltretutto domandiamo: finite le medie a 14 anni che cosa dovrebbe fare un ragazzo che (come dicono loro), “non ha voglia di studiare”, visto che fino a 15 anni non può fare nemmeno l’apprendista? Anche il Ministro Berlinguer aveva fissato l’obbligo scolastico a 15 anni, ma almeno all’interno di una riforma (criticabile, e noi l’abbiamo criticata) nella quale a 15 anni si concludeva un ciclo scolastico. C’era una razionalità.

Qui siano solo di fronte ad un a volontà demolitoria, alla delegittimazione voluta e proclamata del ruolo della scuola pubblica.

C’è proprio da rimpiangere la riforma Gentile. Sarà stata una “scuola di classe” come si sarebbe detto anni fa’, ma almeno era un progetto di scuola

Anche Gelmini e Tremonti hanno un progetto evidente: distruggere la scuola pubblica, dimenticando che la Costituzione italiana fa dell’istruzione un diritto/dovere. Ma anche in questo caso siamo di fronte ad una nuova costituzione di fatto, quella in cui chi è ricco e potente può fare tutte le scuole che vuole e gli altri…vadano a lavorare.

Il Ministero dell’istruzione è diventato una specie di fondo di riserva cui attingere risorse per altri fini. Non a caso è stato l’ente che ha creato più disoccupati, che ha fatto più licenziamenti in questo ultimo anno. Il tutto giustificato da problemi di bilancio. Solo che, nel mentre si licenziano i precari ammassando gli studenti in classe sovraffollate e in edifici scolastici insicuri, contemporaneamente si aumentano i i finanziamenti alle scuole private, si deliberano aumenti di stipendio (250 euro mensili di media) per gli insegnanti di religione. E’ vero, sono protetti dall’altissimo e fanno miracoli…anche di bilancio. Al dramma dei disoccupati e licenziati si unisce la beffa della discriminazione a rovescio.

In tutto questo è triste anche il silenzio di troppe forze politiche.

SEL non tacerà. Chiede ai propri rappresentanti istituzionali di portare in discussione il problema in tutti i Consigli e assicurerà il,proprio sostegno a tutte le forme di lotta che saranno attivate dal sindacato o da altre organizzazioni, oltre a pretendere iniziative proprie

C’è in compenso una buona notizia:la Ministra Gelmini si è sposata (civilmente come ogni buon politico cristiano difensore della famiglia tradizionale), è incinta ed avrà una bambina. A lei vanno i nostri auguri (sinceri). Ha già minacciato che non farà assenze dal ministero, nonostante tutto. Signora Ministro, pensi alla famiglia, alla sua bella bimba, che avrà tanto bisogno di affetto. Ci guadagnerà lei, la pace familiare e sicuramente, Tremonti permettendo, anche la scuola italiana