CASTIGLION FIORENTINO – “Narro di un’infanzia non protetta da cordoni sanitari di adulti, di un primo giorno di scuola, di campetti di periferia, di viaggi in treno e di vacanze avventurose. Narro di un bambino di 10 anni e della sua fretta di crescere. Narro non per nostalgia, ma per divertimento, per chi c’era già e si ricorda i dettagli e per chi è nato dopo e si diverte alla storia”. A raccontare tutto questo è Marco Paolini protagonista domenica 14 marzo, alle ore 21,15 dello spettacolo “La macchina del capo” in scena al Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino.
Lo spettacolo prende vita dagli album, i racconti teatrali costruiti lungo un arco di temporale che va dal 1964 al 1984, nei quali lo stesso gruppo di personaggi cresce passando da uno spettacolo all'altro, in una sorta di romanzo popolare di iniziazione. Qui, il protagonista Nicola, bambino, è alle prese con l'uomo nero e con le "femmine", con la scuola, le tabelline e l'arte dello "scancellare", la colonia, il campetto da calcio, la guerra tra bande, le giostre.. in una parola alle prese con il "crescere". “La Macchina del Capo” è un racconto divertente sull'infanzia e sulla prima adolescenza, è un viaggio all'interno dell'intricata rete di vincoli e relazioni umane, parlando non solo della memoria, ma anche del rapporto tra padri e figli.
Quelle con Marco Paolini saranno due ore di emozioni, odori, sapori e soprattutto visioni di paesaggi italiani dimenticati, ma che ognuno, giovane o meno giovane si porta dentro, anche senza saperlo. Marco Paolini, come sempre riesce a trasportarci dentro un mondo, e, attraverso i suoi racconti ognuno di noi ripercorre un pezzo di vita sentendone persino i sapori e gli odori.