Home Nazionale L’appello di Angelilli: ‘Non si gioca con la vita di Sakineh’

L’appello di Angelilli: ‘Non si gioca con la vita di Sakineh’

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Roma – (Adnkronos/Aki) – ''Sembra quasi che si stia 'giocando' con la vita di questa donna''. E' questo il commento del vice presidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli sugli ultimi sviluppi del caso di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna iraniana gia' condannata alla lapidazione per adulterio, con sentenza poi sospesa, adesso destinata al patibolo per complicita' nell'omicidio del marito.
''Ancora una volta – continua l'esponente del Pdl in una nota – il Governo di Teheran ed esponenti del potere giudiziario si contraddicono a vicenda, ma soprattutto la sorte di Sakineh sembra essere per l'Iran quasi l'ago della bilancia di una fantomatica battaglia con l'Occidente. Questo sarebbe ignobile''.
E' vero, prosegue, ''Sakineh e' divenuta in queste settimane una bandiera, perche' Sakineh rappresenta le migliaia di donne nel mondo a cui sono negati gli inviolabili diritti umani e tra questi c'e' quello di avere un processo equo e giusto. L'Italia e l'Unione europea sono contrari alla pena di morte e condannano ogni tipo di esecuzione, come ha ribadito il Parlamento europeo votando la recente Risoluzione. Pertanto non c'e' differenza se la condanna e' all'impiccagione o alla lapidazione".
"Soprattutto Sakineh – prosegue l'eurodeputato – ha diritto ad un processo equo ed imparziale che fino a questo momento gli e´ stato negato. La mobilitazione internazionale in favore di Sakineh deve continuare''.
Per Angelilli, che fin dall'inzio della vicenda si e' mobilitata in difesa dei diritti della donna iraniana, "ora piu´ che mai e´ opportuno non abbandonare l´impegno e vigilare sul rispetto dei diritti umani in Iran ed in particolare sul diritto di Sakineh ad ottenere la revisione del processo, basato sul diritto alla difesa, sulla presunzione di innocenza e sui principi di legalita' e di proporzionalita' dei reati e delle pene".
Il vice presidente dell'Europarlamento esprime infine un auspicio: ''Speriamo che il Presidente Ahmadinejad, che nei giorni scorsi ha dichiarato che Sakineh non era in pericolo di vita, possa essere disponibile a concedere la revisione del processo, ascoltando le richieste che arrivano non solo da Istituzioni internazionali e Capi di Governo ma da milioni di cittadini nel mondo e del suo Paese''.

Articlolo scritto da: Adnkronos