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Inter: polemiche dopo il derby

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ROMA – Dopo la vittoria del derby contro il Milan, si scatenano le accuse. In primis quelle di Josè Mourinho che nemmeno la gioia del trionfo riesce a trattenerlo. Il boccone amaro mandato giù durante la partita per le espulsioni di Sneijder e Lucio, lo fa sbottare a fine partita. L'allenatore dell'Inter attacca l'arbitraggio di Gianluca Rocchi e il sistema calcio italiano. "Abbiamo vinto in nove – dice Mou saltando da una tv all'altra – , avremmo vinto anche in otto, o in sette. Ma hanno fatto di tutto per non farci vincere". Poi aggiunge: "In questo derby abbiamo capito tutto, per noi sarà dura vincere lo scudetto. Ma ce la faremo lo stesso".
Il timore di Mourinho ("Il campionato non ce lo lasceranno chiudere. Oggi – insiste il tecnico a fine gara – me ne vado con un sapore strano. È stata una gara strana"), è lo stesso dell'amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo. "Esiste la volontà di riaprire il campionato – sottolinea l'ad nerazzurro intervenendo alla trasmissione 'Radio Anch'io Sport' di Radio Uno- non riconoscendo la superiorità di una squadra sul campo, ma in maniera non sportiva". E continua: "Si è lasciato sfuggire la partita dalle mani Ronaldinho andava sicuramente ammonito. Non mi lamento dell'espulsione di Snejider, ma l'ammonizione di Lucio non c'era. In più Borriello andava espulso per le offese rivolte al direttore di gara. E' stato un arbitraggio disomogeneo".
Secondo Paolillo, l'arbitraggio di Rocchi e altri fatti accaduti, dimostrerebbero l'esistenza di "un'aria che punta a rimettere in gioco il campionato, non perché ci sia una squadra che se lo meriti". Sotto accusa anche alcune decisioni della Lega calcio e altri arbitraggi precedenti sempre 'sfavorevoli' ai nerazzurri. "Io so benissimo che esiste l'articolo 38 della Lega che impone di ripetere le partite il giorno dopo, fatto che non è accaduto per Fiorentina-Milan -sottolinea l'Ad interista-. In più mentre per la partita di Genova (Genoa-Bari, ndr) è stata aperta un'inchiesta a causa del ritardo superiore ai 10 giorni per la ripetizione, questo non è accaduto per Fiorentina-Milan".
"Una partita di campionato non è un jolly che uno si gioca quando vuole -attacca ancora Paolillo-. Ripeto, c'è un'aria tesa a riaprire i giochi, come dimostrano la mancata espulsione di Bonucci a Bari (nel match che l'Inter ha pareggiato 2-2 in Puglia, ndr) e la penalizzazione di Lucio ieri dopo la prima ingiusta ammonizione".
Secondo il dirigente nerazzurro, tali affermazioni rappresentano una forma di tutela nei confronti dei giocatori dell'Inter: "Io mi trovo a guidare un'azienda dove ci sono dei giocatori professionisti, devo far vedere loro che li tutelo -afferma l'a.d. -. E' giusto dire queste cose quando si vince sennò sembrano piagnistei. Stare zitti sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dell'azienda per la quale lavoro".
Per Paolillo non è tuttavia corretto parlare di complotto: ''Io non credo ci sia una congiura premeditata -precisa- ma tutti gli elementi che portano a una riapertura del campionato vengono favoriti. Sarà per psicologia, per l'aria, per la volontà di rendere il campionato più attraente, ma questo sta avvenendo nei fatti. Quello che è successo in Lega è stata una mancanza di rispetto", conclude Paolillo riferendosi ancora alle variazioni dei calendari.

Articlolo scritto da: Adnkronos