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Incubo forfora per 6 uomini su 10: stress sotto accusa

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Incubo forfora per 6 uomini su 10: stress sotto accusa

Roma – (Adnkronos) – Giacche e maglie scure 'vietate' al 60% degli uomini italiani. Tanti, infatti, devono fare i conti con la forfora, che affligge in misura minore anche le donne (39%). E' quanto emerge da una ricerca condotta per Inneov a giugno in Italia, Germania, Francia e Spagna su un campione di oltre 4.000 persone tra i 25 e i 45 anni. L'indagine, spiegano gli esperti nel corso di una conferenza stampa online sul sito Ign-Adnkronos, evidenzia che la forfora colpisce maggiormente gli uomini, risparmia bambini e anziani, e si concentra su persone nel fiore degli anni.
Ma qual e' l'identikit dei connazionali con la forfora? "Il soggetto tipico ha in media 35 anni, e' piu' spesso un uomo e molte volte ha i capelli grassi (41% dei casi) – spiega Beatrice Pardi, direttore della comunicazione scientifica di Inneov Italia – oppure li perde (34%), ha un cuoio capelluto sensibile e avverte prurito. E' spesso stressato (61% dei casi), qualche volte stanco". E soprattutto e' alla disperata ricerca di una soluzione definitiva.

Proprio per mettere all'angolo il fastidioso disturbo, arriva nelle farmacie un nuovo integratore alimentare, da assumere per via orale: Inneov Forfora DS, a base di un probiotico specifico, il Lactobacillus paracasei ST11. Frutto di una joint-venture tra Nestle' e L'Oreal, l'integratore si e' dimostrato efficace nel migliorare la funzione barriera cutanea che, se alterata, costituisce una delle cause della forfora.

Uno studio condotto al Centre de Sante' Saboraud, clinica del capello dell'Ospedale Saint Louis di Parigi, dimostra dopo due mesi di trattamento una diminuzione della forfora di circa il 70%, e di quasi il 60% degli eritemi. Inoltre un test di autovalutazione su 225 soggetti (125 donne e 100 uomini), che hanno assunto per 8 settimane una capsula al giorno dell'integratore, ha evidenziato come, 6 settimane dopo la fine del trattamento, 7 soggetti su 10 testimoniano un'azione duratura. Un risultato importante, anche perche' ben il 43% di chi ne soffre (contro solo il 30% degli altri), ritiene "fondamentale" mostrare un aspetto curato.
Inoltre, secondo l'indagine, spesso si teme di non riuscire a nascondere il problema, come avviene al 33% degli intervistati, mentre 1 su 3 dichiara di sentirsi 'sporco'. In alcuni casi poi addirittura malato o contagioso. Inoltre "l'indagine ha confermato – spiega Pardi – che la forfora e' un problema 'ostinato e che si ripresenta': in 1 caso su 2 chi ne soffre ce l'ha almeno da 4-5 anni, mentre nel 67% riappare regolarmente". Utilizzando shampoo e prodotti antiforfora nel 75% dei casi si osserva subito un miglioramento ma, finita la cura, pochissimi risolvono definitivamente il problema.

Ma come nasce la fastidiosa desquamazione? "La forfora e' conseguenza di vari fattori. Un ruolo importante spetta alla Malassezia furfur, un fungo – spiega Norma Cameli, responsabile del servizio di Dermatologia estetica dell'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma – presente sul cuoio capelluto che puo' proliferare in condizioni di iperseborrea, producendo sostanze che causano infiammazione. Nei soggetti affetti si verifica inoltre un'alterazione della funzione di barriera della cute, che favorisce la colonizzazione e l'adesione della Malassezia e un aumento della risposta infiammatoria".

L'insorgenza della forfora in chi e' geneticamente predisposto, e' favorita poi dagli stress emotivi, dai fattori climatici (si manifesta particolarmente in inverno e in presenza di clima umido, e migliora in estate), da una dieta inappropriata, ed e' piu' frequente nei soggetti con sistema immunitario indebolito", prosegue l'esperta.
"Abbiamo capito che un probiotico con una specifica azione sulla barriera cutanea poteva ristabilire l'equilibrio del cuoio capelluto – interviene Isabelle Castiel, responsabile della ricerca avanzata nutricosmetica L'Oreal – Il Lactobacillus paracasei ST11, probiotico coperto da 3 brevetti, ha effettivamente dimostrato la propria capacita' di raggiungere questa efficacia".

Ma come sono approdate le ricerche Nestle' e L'Oreal all'obiettivo? "Il ceppo ST11, isolato da Nestle' nel giugno del 1993 dopo 25 anni di ricerca – spiega Castiel – aderendo alle cellule della parete intestinale, induce la liberazione nel sangue di 'messaggeri' che vengono veicolati verso vari organi, tra cui la pelle. Grazie a questo meccanismo vengono stimolati il turnover e la differenziazione cellulare, con il risultato di rinforzare la funzione barriera. Abbiamo poi valutato che questa azione poteva integrarsi con quella della biotina, vitamina in grado di favorire il rinnovamento cellulare, la salute del capello e un'azione seboregolatrice. Cosi' – conclude – abbiamo unito questi due principi attivi in un solo prodotto".
Dell fastidioso disturbo si parlerà a 'Noi Salute', il nuovo programma tv di Adnkronos Salute, che sara' trasmesso via web sul sito Ign, testata online del gruppo Adnkronos (www.adnkronos.com), alle ore 12 di lunedi' 27 settembre.

Articlolo scritto da: Adnkronos