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Cultura a Monterchi

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MONTERCHI – Presso la Sala del Consiglio Comunale sabato e domenica prossimi, con inizio alle ore 17.00, verrà ospitata una iniziativa organizzata dall’Assessorato alla Cultura e dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Monterchi dal titolo LA FEMMINILITA’ TRA RICERCA E POESIA: INCONTRO CON DUE SCRITTRICI A MONTERCHI.
Sabato 22 Maggio Maria Soresina presenterà il suo nuovo saggio dal titolo Libertà va cercando. Il catarismo nella Commedia di Dante, cui seguirà un dibattito sul tema “Quale libertà?”. Il tema risulta senz’altro affascinante: “Dante era eretico. Non per aver messo i papi all' Inferno, ma perché la dottrina che espone non è cattolica: è quella dei catari”. Lo sostiene Maria Soresina analizzando uno ad uno gli aspetti della loro dottrina, ciò in cui credevano e ciò che della Chiesa cattolica respingevano. La dimostrazione è sconvolgente: è tutto presente nella "Divina Commedia". E non solo. I catari avevano un unico sacramento, il "consolamentum", che prevedeva un percorso spirituale complesso, segnato da varie tappe, che sono chiaramente individuate dall'autrice nel cammino di Dante attraverso il Purgatorio. Dante aderiva pienamente al catarismo: era un "perfetto", come dicevano gli inquisitori, un "buon cristiano", come dicevano i catari di se stessi. Questa è l'ardita tesi, sostenuta con rigore e suffragata da piccoli e grandi riscontri intercettati nel testo del poema. Un secondo obiettivo, perseguito dall'autrice con altrettanta passione, è quello di far conoscere i catari, raccontarne la tragica storia e denunciare le falsità che ancora circolano su di loro. Il poema dantesco appare così dettato dall'urgenza di trasmettere la conoscenza di un mondo di idee e di valori che stava per essere cancellato: il mondo dei "buoni cristiani" e il loro messaggio di amore e di libertà.
Si prosegue domenica 23 Maggio con Patrizia Fazzi che proporrà la nuova edizione de La conchiglia dell’essere. Poesie per Piero della Francesca. E’ questo un testo che si propone come una guida originale e insolita per gli appassionati dell’arte di Piero della Francesca: per ogni opera del maestro, l’autrice ha scritto una poesia che si pone a specchio della pittura, cogliendone i suggerimenti spirituali e i percorsi creativi. Patrizia Fazzi, come scrive Luciano Luisi nella prefazione, “ha modulato il suo linguaggio su due diversi registri espressivi: uno asciutto, scandito, come se le parole fossero incise su una lastra, l’altro a maggior valenza lirica, cogliendo la simbologia, l’afflato metafisico, il messaggio, il ‘mistero’ di ogni dipinto che ha fermato l’emozione del suo intelletto. Al lettore il piacere di leggere le poesie, guardando i quadri che le hanno suscitate”.