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Consiglio Provinciale approva lo stato di attuazione dei programmi

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Consiglio Provinciale approva lo stato di attuazione dei programmi

Arezzo – La verifica dello stato di attuazione dei programmi costituisce sempre l'occasione per fare il punto, in consiglio provinciale, delle scelte fatte dalla Giunta e di quanto ancora rimane da fare negli ultimi mesi dell'anno. Per questo sulla relazione del Presidente della Provincia Roberto Vasai e su quella dell'assessore Piero Ducci relativa agli equilibri di bilancio si è acceso un lungo dibattito, concluso con l'approvazione da parte della maggioranza di quanto espresso dalla Giunta. "Abbiamo passato i primi mesi del 2010 a combattere con un Patto di Stabilità che frena lo sviluppo, cercando di far emergere le contraddizioni di una normativa che solo apparentemente garantisce il controllo della spesa pubblica – ha esordito Vasai. Per tutta risposta gli enti locali saranno costretti a subire le conseguenze di una manovra che, seppur necessaria nelle dimensioni fissate dal Governo, è certamente iniqua e sbilanciata in modo insopportabile sugli enti locali. Basti pensare che oltre la metà degli oneri conseguenti ai tagli annunciati dal Governo ricadrà su Regioni, Province e Comuni. Per le Province il taglio dovrebbe complessivamente essere pari a 300 milioni nel 2011 e 500 milioni nel 2012, dando un duro colpo al flusso finanziario in entrata, già pesantemente colpito dal calo delle entrate proprie che sono direttamente correlate all’andamento dell’economia del Paese. A questo, poi, si dovranno aggiungere i mancati trasferimenti già annunciati dalle Regioni destinati all’esercizio delle funzioni trasferite e delegate. Una situazione senza precedenti, tanto che questa volta sarà davvero impossibile evitare che le conseguenze di tale situazione finanziaria non ricadano direttamente sui cittadini. Cosa che sta, purtroppo, già accadendo, come dimostrano i recenti provvedimenti che la Provincia è stata costretta ad assumere in tema di trasporto pubblico e che saranno solo poca cosa rispetto alle conseguenze che si possono già ora ipotizzare se la Regione non riuscirà in qualche modo ad ammortizzare il taglio del 40% fatto dal Governo ai finanziamenti per questo essenziale servizio. Manovra a parte, il Patto di Stabilità nella sua attuale formulazione, sarà certamente uno degli argomenti 'caldi' per i mesi a venire. Numeri alla mano, rispettare le regole del Patto per la Provincia di Arezzo, nel 2010, significa porre un limite ben preciso ai pagamenti per le spese di investimento a 20.6 milioni di euro, a fronte di interventi programmati per la realizzazione di opere pubbliche pari a circa 60 milioni di euro. Questo con la consapevolezza che i soldi per mantenere gli impegni presi e pagare le imprese nei tempi dovuti sono stati tolti dalla disponibilità di spesa dell’ente e parcheggiati presso la tesoreria centrale dello Stato. L’unico segnale reale che abbiamo ricevuto in direzione di una mitigazione degli effetti del Patto di Stabilità è venuto dalla Regione, che si è impegnata a valutare la fattibilità di una sorta di perequazione regionale, che consenta di restituire alle Province e ai Comuni più danneggiati una parte della loro capacità di spesa. Con tutti i limiti e i problemi derivanti dal Patto di Stabilità, comunque, l’azione della Provincia in questi mesi del 2010 è proseguita con impegno rinnovato, tenendo la barra dritta sul percorso più efficace per dare attuazione al programma di mandato", ha affermato Vasai che ha poi ripercorso brevemente le azioni fondamentali di governo. Ad aprire il dibattito è stato il capogruppo del Pdl Lucia Tanti: "il patto di stabilità rischia di essere una scusa, è vero che siamo in un momento difficile, ma siamo anche di fronte a problemi che questo territorio si trascina da anni. La distanza tra programmato e realizzato viene da lontano, ben prima del patto di stabilità, e se siamo arrivati a momenti di rigore è perché ce ne sono stati altri nei quali abbiamo scialacquato". Il capogruppo della Federazione della Sinistra Alfio Nicotra ha invece sottolineato che "ci vuole un'attenzione superiore verso chi sta in basso nella piramide sociale e occorre trovare una strada nuova: non è più il momento di lamentarsi, ma quello di operare perché chi ha prodotto la crisi in qualche modo la debba anche pagare tutelando invece le fasce più deboli della società. Esprimo un voto politico negativo in quanto la mia collocazione è all'opposizione, ma questo non significa che manca la mia collaborazione costruttiva", ha annunciato Nicotra. Dai banchi del Pdl Claudia Amatucci ha rivendicato l'importanza del legame del consigliere con il territorio che lo ha eletto, mentre il vicecapogruppo Vittorio Mazzoni, annunciando il voto contrario del Pdl, ha affermato che la relazione del Presidente Vasai "ha la consapevolezza della grave situazione economica, ma nonostante ciò ribadisce in maniera ossessiva che con il patto di stabilità non si può governare. Questa è una guerra, e come tale va combattuta. La difficoltà ci sono, ma nella Giunta provinciale si avverte una sorta di sbandamento non dovuto solo a queste difficoltà, ma al dover affrontare questo periodo di vacche magre abituati da sempre ai periodi di vacche grasse". Il capogruppo di Sinistra e Libertà Alessandra Landucci ha invece ricordato che, se è vero che il patto di stabilità fu introdotto da un governo di centrosinistra, è altrettanto vero che in questi anni è stato modificato divenendo sempre più punitivo per gli enti locali. "Quello che noi sottolineiamo è proprio il fatto che non viene data la possibilità agli enti locali di fare una programmazione a lungo termine. Il patto di stabilità va anche contro tutte le leggi sul decentramento fiscale, oltre che alla Costituzione visto che non da alle Province la possibilità di lavorare per le proprie comunità", ha concluso Alessandra Landucci mentre Simone Pellegrini, intervenendo a nome del gruppo Pd, ha definito la relazione del Presidente Vasai "molto equilibrata, che mette in risalto le difficoltà che ci troviamo di fronte. Non si può dire che questa sia una Provincia che non ha prodotto risultati concreti perché negli ultimi tre anni sono stati fatti investimenti per 300 milioni in opere realizzate ed inaugurate, quali varianti e poli scolastici. Si è fatto tantissimo nell'agricoltura, nel sociale con l'esempio del microcredito, e la nostra è tutt'altro che una Provincia ferma. Stiamo invece pagando il fallimento del governo nazionale, la mancanza di una strategia che si scarica sugli enti locali e sulle fasce più deboli della popolazione". L'Assessore Francesco Ruscelli ha invece affermato che "quello che interessa ai cittadini sono le risposte ai problemi, e non uno spiacevole scaricabarile nel rapporto tra chi fa le leggi e determina gli strumenti e chi, come noi, è chiamato ad applicarle. Tutti devono prendere consapevolezza che in questo paese se si vuole uscire dalla crisi si deve ridare agli enti locali la possibilità di operare, perché i tagli non riguardano i convegni, come qualcuno dice, ma la manutenzione delle strade e delle scuole. Questa giunta, pur in una situazione che non ha precedenti, sta cercando di operare al meglio". Il capogruppo dell'Idv Sara Boncompagni ha definito "coerente e reale la relazione del Presidente, che ha cercato di dare concretamente risposte ai cittadini e soffre per non poter fare tutto quello che vorrebbe. Infatti, più che quello che non si è fatto, bisogna sottolineare quello che non si potrà fare e non si potrà programmare. Le priorità sono comunque indicate chiaramente, soprattutto con l'impegno nei confronti delle fasce più deboli, pur di fronte ai tagli indiscriminati del governo". Il capogruppo dell'Udc Simone Palazzo ha invece rivolto alla maggioranza quella che ha definito "una critica costruttiva per la ridondanza che viene data all'aspetto del patto di stabilità. Amministrare non è facile per nessuno, ma riteniamo che il programma presentato dal Presidente sia da completare
perché occorrerebbero interventi sulla famiglia che è il vero ammortizzatore sociale, continuare con gli investimenti, trovare managerialità anche al di fuori dalla provincia, fare di più su cultura e turismo. In sintesi, maggiore azione e meno ostentazione", ha affermato Palazzo. Prima della votazione il Presidente della Provincia, in una breve replica, ha detto che la Provincia di Arezzo può essere serena perché ha bilanci e struttura sani. "Il patto di stabilità è un dramma, c'è poco da enfatizzare, perché ci rende impossibile dare un contributo fattivo all'economia. Vorrei che si comprendesse che questa difficoltà ce l'hanno tutti gli enti locali e che questo è stato, da parte del Governo, un errore politico e strategico perché frena lo sviluppo", ha concluso il Presidente della Provincia. La votazione ha visto 17 voti favorevoli di Pd, Idv e Sel e 10 contrari di Pdl, Lega Nord, Udc e Fds.