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Consiglio Comunale 22 ottobre 2010: Il dibattito

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Consiglio Comunale 22 ottobre 2010: Il dibattito

Arezzo – Parere positivo del Consiglio Comunale all'installazione di un impianto fotovoltaico a servizio dell'acetificio di Molin Bianco.
Raffaello Giorgetti (Arezzo Futura) ha chiesto che tale impianto non pregiudichi lo sviluppo del vicino aeroporto e la sistemazione della sua pista. “Se così fosse il gruppo voterebbe contro”.
Guglielmo Borri e Alessandro Ghinelli (Pdl) hanno sottolineato che la diffusione de fotovoltaico è “molto discutibile: scarsissimo valore energetico, in termini di produzione di chilowatt, forte impatto visivo, trasformazione delle nostre campagne in distese di pannelli”. Dubbi anche sulla compatibilità con gli attuali strumenti urbanistici. “Si anticipano i contenuti del regolamento urbanistico con un metodo assai criticabile”.
Roberto Barone (Pd): “si parla con grande ipocrisia ogni volta che si tocca il tema dell'aeroporto. C'è un parere dell'Enac a favore di questo impianto fotovoltaico che dovrebbe togliere ogni perplessità. Dovrebbero sempre guidarci le regole e non libri dei sogni. Sull'ampliamento di Molin Bianco si fa sempre riferimento a ipotesi eventuali ferme peraltro a un progetto oramai datato e che ora è ancor meno fattibile visto lo sviluppo urbani cittadino circostante specie di Tortaia”.
Marco Paolucci e Marco Tulli (Sinistra): “bene il fotovoltaico, il vero futuro del pianeta assieme a ogni energia alternativa al petrolio, per non parlare dell'arcaico nucleare. Oggi dai banchi della destra vengono lezioni di tutela del territorio quando per anni lo hanno cementificato. Le politiche ambientali corrette sono una battaglia per la democrazia, perché il sole e la sua energia sono di tutti, almeno per qualche miliardo di anni ancora”.
Sul Piano Attività Estrattive Giuseppe Caroti ha presentato un emendamento il cui contenuto recepisce quello di un'osservazione di un cittadino di Ortali, area inserita nel PAERP stesso, ma che “deve valere come regola generale”. Presupposto è ovviamente che esiste una fascia che devono rispettare le ditte di escavazione che non possono esercitare la loro attività a ridosso delle abitazioni per motivi di rumore e salubrità dell'ambiente di vita. “Il 27 febbraio scorso – ha ricordato Caroti – il Consiglio Comunale aveva espresso un'indicazione puntuale deliberando in tal senso: 150 metri di fascia di rispetto. Poi è intervenuta la Provincia con una riduzione a 50 metri della fascia stessa, limite che appare nella proposta di delibera odierna”. L'assessore Gasperini ha accolto l'emendamento di Caroti chiarendo anche che il Consiglio Comunale stabilisce oggi in via transitoria il limite di 150 metri in attesa del più puntuale Regolamento Cave nel quale possono essere fissati anche limiti diversi, perfino più ridotti, in considerazione del fatto che in zona vi sono manufatti disabitati o addirittura diruti per i quali l'escavazione non genera danni e pericoli per le persone e la salute.