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Confesercenti sulla sospensione dei lavori all’ex Lebole

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Confesercenti sulla sospensione dei lavori all’ex Lebole

AREZZO – Scelta giusta e legittima quella del Sindaco in merito alla sospensione dei lavori che da alcuni mesi sono in fase di esecuzioni in una porzione dell'immobile ex Lebole.
Da tempo ormai Confesercenti lamentava incongruenze. Era evidente che tali opere non fossero coerenti con quanto la proprietà dichiarava nella denuncia di inizio attività del maggio 2010. Apparivano difformi semplicemente gettando uno sguardo dal raccordo cittadino. Non era possibile che si trattasse di lavori di ordinaria manutenzione al fine di non far deteriorare l'immobile.
Per questi motivi alla fine di luglio Confesercenti ha scritto al Sindaco Fanfani affinché l’amministrazione comunale verificasse se i lavori che si stavano eseguendo fossero stati o meno coerenti con quanto dichiarato nella pratica di inizio attività.
La tempestività con la quale l’amministrazione comunale ha effettuato i sopralluoghi con gli agenti della Polizia Municipale e con i tecnici degli uffici comunali ha permesso di evidenziare che l’esecuzione delle opere erano eseguite in difformità dei titoli legittimati.
“Ha fatto bene pertanto il primo cittadino – dichiara Mario Checcaglini direttore di Confesercenti – ad intraprendere la strada dell'ordinanza di sospensione volta ad interrompere i lavori. Tali opere venivano effettuate per realizzare qualche cosa di diverso da quanto si dichiarava non solo attraverso le pratiche ma fino a pochi giorni anche a mezzo stampa”.
“Voglio quindi ringraziare Fanfani per il tempestivo intervento – prosegue il direttore di Confesercenti. Adesso speriamo che sia posta fine alla vicenda che si protrae da mesi e che avrebbe portato alla realizzazione nell’area ex Lebole di un enorme centro commerciale, per di più mascherato da ingrosso. La città non merita questo. L'area in questione è strategica per gli aretini, ed essa deve essere utilizzata al meglio per il rilancio e per lo sviluppo produttivo.”
“Per il futuro – conclude Mario Checcaglini – occorre che la proprietà guardi di meno agli interessi immediati volti ad allocare l'area al miglior offerente. C’è bisogno di sviluppare progetti ampi capaci di far diventare l'intera zona una vera occasione di sviluppo per l'intera economia aretina.”