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Confcommercio: ‘Ad Arezzo ci sono troppi bar’

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Confcommercio: ‘Ad Arezzo ci sono troppi bar’

AREZZO – Ci sono troppi bar ad Arezzo, sempre più numerosi e, forse, non sempre all’altezza del loro ruolo. Urge quindi trovare una disciplina alle nuove aperture per tutelare i consumatori e non “inquinare” il mercato.
È stato questo il tema dell’incontro che si è svolto giovedì 13 maggio in Comune tra l’assessore alle attività produttive Alessandro Giustini, il direttore della Confcommercio Franco Marinoni e una delegazione di operatori dei pubblici esercizi aretini composta dal presidente provinciale di FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Confcommercio Lucio Mearini e dai vicepresidenti Sergio Bichi e Francesco Veraldi.

All’ordine del giorno nell’incontro voluto dalla Confcommercio, la necessità di trovare una soluzione al proliferare di nuovi esercizi in città, senza tuttavia andare contro alla liberalizzazione fissata dalla Legge Bersani e dal Codice regionale del Commercio.

“Il problema degli operatori non è la concorrenza, di per sé positiva, – sottolinea il direttore della Confcommercio Franco Marinoni – ma il rischio di un abbassamento qualitativo dei servizi offerti da operatori qualche volta improvvisati, che recano danno sia ai consumatori sia all’immagine di tutta la categoria”.

“Molti tra quelli che hanno aperto un bar negli ultimi tempi lo hanno fatto non per scelta ma per necessità, magari perché avevano perso il posto di lavoro o non riuscivano a trovarne uno – spiega il presidente dei pubblici esercizi Confcommercio Lucio Mearini – così, hanno deciso di investire i risparmi di famiglia in un’attività in proprio, senza sapere a cosa andavano incontro. Ma il nostro è un mestiere in cui non ci si improvvisa”.

“Non è vero che in una città turistica, superata una certa soglia, più locali ci sono meglio è. Si rischia di inquinare l’offerta disorientando la gente. È vero che il mercato fa una selezione feroce e gli operatori non adeguati prima o poi vengono espulsi – continua il direttore Franco Marinoni – ma nel frattempo si rischia anche la perdita di imprese consolidate”.

L’assessore Giustini ha pienamente concordato sulla necessità di predisporre una revisione del regolamento per l’apertura dei pubblici esercizi in territorio comunale, tema che ha confermato essere già in agenda dell’Amministrazione, vista anche la scadenza ormai prossima del regolamento vigente. Per trovare soluzioni condivise con la categoria, l’assessore si è dichiarato disponibile, fatte le verifiche del caso, a convocare a brevissimo tutti i soggetti interessati.

“Tra le soluzioni da adottare, è auspicabile anche una specifica programmazione urbanistica, prevista dal Codice del commercio, che stabilisca le destinazioni d’uso degli edifici in ogni area del Comune – dice il direttore Marinoni – in modo da pianificare a monte le aree dove programmare le nuove aperture”.

A margine del colloquio con l’assessore Giustini, gli operatori della Confcommercio hanno fatto poi cenno all’annosa questione della concorrenza sleale di sagre e manifestazioni varie, che si fa sentire ogni volta con l’avvio della stagione estiva. Anche in questo caso, il ruolo dell’Amministrazione Comunale potrebbe essere risolutivo, attraverso la pianificazione del calendario degli eventi e il controllo della loro reale attinenza alla storia e al folclore del territorio