BUCINE – Gli agenti del Comando Stazione Forestale di Monte San Savino hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo due sessantacinquenni residenti in comune di Bucine per caccia in periodo di divieto e con mezzi non consentiti.
Il fatto è avvenuto nella notte del 7 maggio nel corso di un servizio antibracconaggio effettuato da una pattuglia del Corpo Forestale in località Capalle, Comune di Bucine.
Gli agenti, insospettiti da un veicolo fuoristrada che proveniva da una strada poderale limitrofa alla viabilità pubblica e che alla vista della pattuglia CFS aveva rallentato improvvisamente l’andatura, hanno proceduto a fermarlo.
Mentre due Forestali controllavano i documenti del guidatore e del passeggero presenti all’interno, un terzo ripercorreva l’ultimo tratto di strada percorsa dal mezzo.
Sul margine destro della strada poderale veniva notato un fucile da caccia ancora carico al quale era stata applicata artigianalmente, su un lato della canna, una torcia elettrica.
Veniva accertato quindi che l’arma era di proprietà di uno dei due uomini precedentemente fermati. Questi, alla vista degli agenti, aveva cercato di gettarla via più lontano possibile.
Il proprietario del fucile ammetteva le proprie responsabilità e insieme al compagno veniva quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo per caccia in periodo di divieto e con mezzi non consentiti (la torcia elettrica applicata al fucile).
Il fucile e le munizioni, spontaneamente consegnate alla pattuglia, venivano sequestrate.
I due bracconieri rischiano adesso la pena dell’arresto da tre mesi ad una anno e un’ammenda fino a 4000 euro.