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Assange: ora i segreti delle banche

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Washington (Adnkronos/Ign) – Dopo i dispacci diplomatici americani, Wikileaks intende diffondere migliaia di documenti interni di una grande banca statunitense nei primi del 2011. Lo ha detto il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, alla rivista americana Forbes. "Abbiamo qualcosa su una banca, una mega fuga di notizie -ha affermato- non è in grande scala come il materiale per l'Iraq, ma sono decine o centinaia di migliaia di documenti, dipende da come si definiscono", ha detto Assange, che ha paragonato le prossime rivelazioni alla diffusione di e-mail che seguirono il crollo del gigante dell'energia Enron.
Assange non ha fornito dettagli sulla banca presa di mira, ma ha aggiunto che i documenti mostreranno "le decisioni che chiudono un occhio e sostengono pratiche non etiche: i controlli che non vengono fatti, le priorità dei dirigenti, come pensano ai loro interessi".
Tra le nuove rivelazioni da Wikileaks pubblicate oggi su una serie di quotidiani internazionali, una riguarda la Cina che è pronta ad abbandonare la Corea del Nord e comincia a pensare che la penisola coreana dovrebbe essere riunificata sotto il controllo di Seul. Notizie che arrivano nel pieno della nuova crisi scatenata esattamente una settimana fa dal bombardamento nordcoreano di un'isola sudcoreana.
La Cina, considerato l'unico alleato di Pyongyang, non ha formalmente condannato l'attacco e ha esortato ad una riunione di emergenza a Pechino dei negoziati a sei che, oltre alla Cina stessa, coinvolgono le due Coree, gli Stati Uniti, la Russia e il Giappone. Ma dietro la quinte la posizione cinese verso la Corea del Nord appare ben diversa.
I cablogrammi rivelati da Wikileaks risalgono all'anno scorso e terminano lo scorso febbraio, prima dell'affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan da parte di Pyongyang. Il vice ministro degli Esteri sudcoreano Chun Yung-woo, si legge in uno dei dispacci, racconta che due alti funzionari cinesi gli hanno detto di ritenere che la Corea dovrebbe essere riunita sotto il controllo di Seul e che questa opinione sta guadagnando terreno fra i vertici di Pechino. In un altro cablogramma, il vice ministro degli Esteri cinese confida agli americani che Pyongyang si comporta come "un bambino viziato" che cerca l'attenzione di Washington con i test missilistici dell'aprile 2009.
E oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast ha parlato in merito alle pubblicazioni sull'Iran. "Questi documenti – ha affermato Mehmanparast nel corso del consueto briefing con la stampa del martedì a Teheran – sono frutto di un complotto ben organizzato e per questo motivo sospetto. Sono stati probabilmente costruiti ad arte dai servizi segreti occidentali e degli Stati Uniti per mostrare che i paesi della regione guardano con timore al programma nucleare iraniano", ha aggiunto. Secondo il portavoce, i cablogrammi sono un altro esempio di "guerra soft contro l'Iran, proprio prima della ripresa dei colloqui sul nucleare con le potenze mondiali (il 5 dicembre a Ginevra, ndr)".

Articlolo scritto da: Adnkronos