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Apertura in grande stile delle scuole di Chiusi, con tante autorità

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Apertura in grande stile delle scuole di Chiusi, con tante autorità

CHIUSI – È stata una grande festa il primo giorno di scuola a Chiusi, tra palloncini tricolori, musica, uno spettacolo teatrale dei bambini, scritte augurali e persino un elicottero che ha volteggiato sui tetti. Insomma, si è respirata l’aria di una realtà probabilmente diversa e migliore, rispetto ad altre parti del Paese, grazie agli investimenti fatti dal Comune, alle capacità della dirigente scolastica Rita Albani. La stessa presenza di tante autorità, ieri, è stata una sorta di riconoscimento del lavoro svolto dall’istituto comprensivo Graziano da Chiusi. Si sono avvicendati, sul palco, la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Anna Maria Cotoloni, l’assessore provinciale all’istruzione Simonetta Pellegrini e quello regionale Luca Ceccobao, il vescovo Rodolfo Cetoloni oltre, ovviamente, al vicesindaco Fausto Bardini. Rita Albani ha ricordato lo sforzo di “far fronte all’emergenza educativa”, oltre all’importanza di un “investimento nella cultura e nel sapere per le giovani generazioni”. Parole controcorrente, nell’epoca delle veline e del Grande fratello, cui si è aggiunta la preoccupazione dell’assessore Ceccobao: “Gli investimenti fatti da questo Comune e da altri – ha affermato – rischiano di essere messi in discussione dagli ultimi provvedimenti. Ma penalizzare l’insegnamento equivale a un arretramento del nostro Paese. La scuola dovrebbe garantire serenità, dare gli strumenti per andare avanti con capacità e far diventare i nostri ragazzi dei cittadini, in grado di affrontare la vita. La società si interroghi su cosa sta avvenendo”.
Intanto Chiusi – come ha ricordato il vicesindaco Bardini – ha dimostrato “che si può fare molto, attivando le dovute sinergie”. Sono state ristrutturate tutte le scuole, garantendo confort e sicurezza, attrezzature all’avanguardia, aggiungendo nuovi spazi e funzionalità per l’insegnamento: laboratori per sviluppare corsi e l’apprendimento di materie come le lingue, la musica o le scienze. E poi lavagne elettroniche, computer, biblioteche, una nuova palestra, persino un orto e un campo sportivo in erba sintetica. La didattica è notevolmente migliorata, grazie anche al progetto della comunità educante “Insieme per crescere”. Il lavoro svolto ha ricevuto importanti riconoscimenti a livello nazionale per la qualità dell’insegnamento o singoli progetti come il giornalismo, la sicurezza, i prodotti della terra, le gare sportive o la musica. “Purtroppo – ha aggiunto Bardini – con pochi docenti e con il personale tecnico ridotto rischiamo di tornare ad imparare solo a scrivere, leggere e tener di conto, e niente più”. Anche a Chiusi si deve ricorrere ai volontari delle associazioni per coprire la carenza dei bidelli, fino al paradosso di avere aule nuovissime ma troppo piccole per ospitare i 31 alunni in una classe, previsti dalla riforma Gelmini. Inoltre, il Comune ha dovuto accollarsi l’aumento del trasporto scolastico, per evitare che il maggiore costo fosse sostenuto dalle famiglie. I problemi non mancano, ma nemmeno la volontà di affrontarli e di risolverli. La presenza, ieri, di tante autorità della politica e della scuola, contornate da tantissimi bambini festanti, si può considerare un buon inizio, almeno per Chiusi.