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Altro che popolo di mare, il 43% degli italiani non sa nuotare

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Altro che popolo di mare, il 43% degli italiani non sa nuotare

ROMA – Un Paese immerso nel mare, con 8.000 km di coste e laghi e fiumi balneabili, dove però il rapporto con l'acqua è ancora difficile. La metà degli italiani ha infatti paura dei fondali profondi e il 43% non sa nuotare o lo fa in maniera approssimativa. Un problema che ha riflessi anche sulla sicurezza. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità in circa 30 anni sono morte per annegamento nel nostro Paese 24.496 persone. Un rischio soprattutto per i più piccoli: ogni anno, nel mondo, sono infatti 3 milioni i bambini e gli adolescenti vittime di infortuni in acqua a rischio di annegamento.
Cifre ricordate oggi a Roma, al ministero della Salute, alla presentazione della campagna 'Acquaticità e sicurezza 0-12 anni. Dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare', un progetto del pluricampione mondiale di immersione e apnea Nicola Brischigiaro, sostenuto dal ministero della Salute.
Nei Paesi industrializzati, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la maggior parte degli annegamenti che coinvolgono i bambini avviene nelle piscine, comprese quelle mini, pubbliche e private. In Europa perdono la vita 5.000 bambini tra 1 e 4 anni e in tutto il mondo sono 175.000 le morti per annegamento tra 0-17 anni. Dati calcolati per difetto, visto che molti Paesi non raccolgono informazioni specifiche sull'argomento.
L'Oms, a partire da queste cifre, sottolinea che ogni Stato dovrebbe predisporre una politica di monitoraggio e prevenzione, con obiettivi a 5-10 anni, puntando, in particolare sulla sensibilizzazione e l'educazione alla sicurezza.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute