
E’ paradossale come nella nostra era digitale, quella che ha cancellato il corsivo, il ductus della scrittura, conserviamo traccia di una missiva d’amore scolpita sull’argilla a caratteri cuneiformi da un principe assiro, ma nulla ci resta d’una schermaglia tra innamorati del terzo millennio fatta a colpi di sms. Se ciò che Umberto Eco ha di recente affermato, cioè che è la parola scritta l’unica vera testimone della nostra civiltà, non ci stupirà che una giovane e sensuale investigatrice, l’ispettrice Loreta Assensi, lavori in coppia con un ricercatore fuori dal tempo e dalle righe: il Filografo. Insieme per risolvere un insolito caso d’omicidio. Insolito a partire dall’arma, perché chi ha ucciso lo ha fatto con i fiori. Insolito perché l’unico indizio è un’ingiallita lettera vergata a mano che l’antiquario veronese Roberto Trentin tiene stretta nel suo letto di morte. Ad aiutarla è un docente e ricercatore fuori dalle righe e dal tempo: il Filografo. Sarà proprio lui a farle intraprendere un viaggio che la porterà dalle rive scaligere dell’Adige sino alle limacciose sponde del Riò Paranà, ricostruendo una straordinaria storia d’emigrazione trasversale a ben tre generazioni.
L’autore
Marco Nundini nasce a Reggio Emilia, ma il DNA paterno che ha nelle vene arriva dalle rive dell’Arno. Pubblicista da un decennio, ha lavorato con le maggiori riviste italiane di viaggi e turismo (Gente Viaggi, Panorama Travel, Quì Touring, Oasis, Traveller Condé Nast) firmando reportage da ogni angolo del pianeta. Per due anni ha coordinato l’area iniziative speciali del mensile Itinerari e luoghi. Nel 1999 ha ricevuto dal Presidente del Messico il premio giornalistico “Pluma de Plata”, quale autore del miglior reportage sul paese in lingua italiana. Oggi vive e scrive a Verona
Presentazione a San Giovanni Valdarno:
Sabato 14 febbraio 2009 ore 18.00
Libreria Caffè Letterario Fahrenheit 451
Piazza Della Libertà 12c