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‘Serafino Mandolini’ un libro di Maurizio Giustini

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‘Serafino Mandolini’ un libro di Maurizio Giustini

AREZZO – Serafino Mandolini, protagonista-narratore affetto da narcisismo, intreccia una memoria a breve termine del proprio mondo privato, sullo sfondo autentico della città di Arezzo. Corteggiamenti, seduzione, erotismo sono strumenti di potere in vicende dense di colpi di scena, misteri e contorti monologhi interiori.
Il registro autoironico e umoristico non deve ingannare: il narratore vuol divertire il lettore ma è persuaso della validità del suo operare, come confida a qualsiasi specchio di fronte ai suoi occhi.
Serafino condivide il dramma ridicolo di una generazione senza memoria, individuale e collettiva, che manipola temi e contenuti dell’esperienza vissuta, seppure molto vicina nel tempo.

L'AUTORE
Maurizio Giustini nasce a Torino ma vive da sempre ad Arezzo. Si laurea con una tesi su Woody Allen ed è docente di Lettere nella scuola Superiore. Da anni di ricerca socio-antropologica sul campo, presso la Cattedra di Sociologia dei Processi Culturali dell’Università di Siena-Arezzo, acquista buona parte della materia prima da rielaborare in ogni fase della sua produzione scritta. A partire dai saggi, pubblicati in riviste a livello nazionale. Gli esiti della ricerca trovano poi nella drammaturgia la loro prima espressione artistica, tanto che le sue opere possono suddividersi tra quelle che indagano sulla crisi della società contadina e quelle fondate su personaggi attuali, immemori e privi d’identità culturale. Tra alcuni testi, tutti rappresentati, citiamo: La spilla di Camilla (1997), Acque sante (1998), Congratulations (1999) (segnalato per il valore della drammaturgia da “Il debutto di Amleto”), La casa di Marianna (2001), (vincitore del Premio “Ombra” 2001), Emma Gemma (2002), Leggera come un cane (2003). L’interesse per la narrativa è recente ma lungamente preparato. Gli anni del teatro forniscono strumenti espressivi da innestare nella ricerca di uno stile personale del racconto. La riflessione sui temi della memoria e l’identità prosegue, in forme diverse, per una meditazione ininterrotta. Compone il racconto Di vento contro non si muore (2006) e il romanzo Serafino Mandolini (2008).