Home Attualità Economia Segnali di ripresa: ‘Nel 2010 la svolta?’

Segnali di ripresa: ‘Nel 2010 la svolta?’

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AREZZO – 2009? Male. 2010? Speriamo che non sia peggiore. Andrea Sereni si sofferma sull’anno che si sta chiudendo: “è stato veramente difficile. La crisi produttiva era in atto ormai da anni ma il 2009 ha registrato, in aggiunta, anche l’inasprimento delle difficoltà finanziarie delle imprese. E questa si è rilevata la classica goccia in grado di far traboccare il vaso. Non casualmente è stato incrementato fortemente il ricorso alla cassa integrazione in deroga”.
Il 2010 non promette sostanziali inversioni di tendenza. “Registriamo deboli segnali di ripresa – commenta Sereni. Ma si riferiscono più al quadro nazionale che a quello locale. La nostra realtà provinciale continua ad essere legata al manifatturiero ed è quindi difficile essere ottimisti. Possiamo invece pensare ad una possibile ed accentuata manifestazione dei guasti provocati dalla crisi: contrazione dell’occupazione e aggravamento del già difficile rapporto tra il sistema del credito e quello della piccola e media impresa. Se non saranno rivisti immediatamente i criteri ed i parametri di Basilea 2, le nostre aziende dovranno confrontarsi con gli istituti di credito solo sulla base dei bilanci 2009”.
Cna si è già mossa su questo come su altri fronti. “Nei mesi scorsi abbiamo intensificato i confronti con le banche e partecipato agli incontri del tavolo del credito presso la Prefettura – sottolinea il Presidente di Cna. Abbiamo sottoscritto il protocollo d’intesa. L’elemento chiave rimane comunque l’atteggiamento del sistema del credito: è necessario che venga dato più spazio, e quindi maggiori opportunità, a quelle imprese che sono in grado di progettare e concretizzare idee positive e innovative. I bilanci, in altre parole, non possono essere gli unici parametri di valutazione per l’erogazione del credito”.
Interlocutori fondamentali di Cna sono anche le istituzioni locali: “il confronto è sempre più capillare. Zona per zona e spesso comune per comune. Siamo consapevoli delle limitate competenze degli enti locali e, soprattutto, delle loro difficoltà finanziarie. Ma gli enti locali sono un interlocutore fondamentale per lo sviluppo. Pensiamo soltanto al Piuss del Comune di Arezzo ed ai 32 milioni di euro d’investimento che questo Piano comporterà. Un positivo rapporto tra enti e imprese locali è in grado di contribuire al rilancio dell’economia”.
Attenzione, quindi, agli enti locali ma anche alla Regione e al Governo nazionale: “una priorità che continuiamo ad indicare è quella della difesa del made in Italy con leggi e norme chiare e quindi facilmente applicabili e controllabili”
Cna guarda anche al suo interno. “Stiamo lavorando affinchè ogni categoria punti, in modo particolare, almeno su un progetto di rilievo. Gli orafi, ad esempio, stanno elaborando un nuovo ed innovativo sistema di vendita on line per i buyers. Altre categorie stanno sviluppando impegni analoghi”.