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Re Abdallah e Rania di Giordania in Campidoglio

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ROMA – "Un incontro importante perché questa coppia reale ha un significato simbolico, soprattutto di immagine molto forte per quanto riguarda lo sviluppo e la crescita del mondo islamico. E' una coppia che riesce a dare segnali all'Occidente e creare su una base culturale processi di pace". E' quanto ha dichiarato il sindaco di Roma Gianni Alemanno dopo aver ricevuto, accanto alla moglie Isabella Rauti, in Campidoglio i reali di Giordania, re Abdallah e la moglie Rania.

Il sindaco di Roma ha ricordato le iniziative del Comune "per facilitare, dal punto di vista culturale, il processo di pace in Medio Oriente". Gianni Alemanno ha citato l'assegnazione dell'ambasciata alla delegazione palestinese, l'impegno del Campidoglio per difendere Israele da attacchi terroristici e dal fondamentalismo. "Vogliamo che Roma si trasformi in un punto di riferimento per la pace in Medio Oriente e in tutto il Mediterraneo -ha aggiunto Alemanno- il nostro obiettivo non è un'azione politica, ma culturale". "Ho parlato ai reali di Giordania -ha proseguito il sindaco di Roma- della nostra iniziativa del 21 aprile, Natale di Roma, all'Ara Pacis in cui vorremmo avere Abu Mazen e Shimon Peres nella Capitale per un dialogo culturale di valori, sulla pace e sulla convivenza tra i popoli".

Il sindaco ha ancora precisato che "tra Giordania e Italia, tra le due capitali ci sono punti di contatto molto forti legati al patrimonio culturale e all'archeologia romana. In futuro -ha annunciato Alemanno- lavoreremo anche sul settore dell'arte contemporanea". "I reali di Giordania sono rimasti molto impressionati dopo la visita in Campidoglio -ha sottolineato Alemanno- soprattutto hanno evidenziato la comune origine romana e mediterranea dei due paesi. Anche in Giordania hanno un problema simile al nostro, la coesistenza tra patrimonio archeologico e la vita quotidiana. Roma rappresenta per loro un esempio di equilibrio tra queste due anime".

Nel corso dell'incontro in Campidoglio c'è stato uno scambio di doni. Isabella Rauti ha donato alla regina Rania di Giordania due gioielli firmati Bulgari a sostegno della campagna 'Riscriviamo il futuro – Save the Children'. Il sindaco di Roma ha offerto al re Abdallah di Giordania la lupa in bronzo capitolina cesellata a mano. I reali di Giordania hanno invece portato al sindaco di Roma e alla moglie un cofanetto d'argento, intarsiato a mano con uno 'spaccato' di mosaico antico ed incise le firme dei due sovrani del regno hascemita. Tra gli altri doni anche due preziosi volumi.

Elegantissime le due 'first lady'. La regina, che ha anche offerto un bouquet di orchidee bianche a Isabella Rauti, durante la visita indossava giacca in pelle color cammello, gonna nera a pieghe sopra il ginocchio, tacchi alti, borsa a tracolla. Abito nero con cintura in vita, cappotto vintage bianco e nero firmato Gattinoni per la moglie del sindaco. "Siamo molto lontane dallo stereotipo delle first ladies decorative o soltanto caritatevoli – ha osservato Rauti, capo dipartimento del Ministero per le Pari Opportunità -. La regina di Giordania è una first lady impegnata soprattutto sul fronte sociale con un coinvolgimento diretto e personale".

Più tardi l'appuntamento nella sala della Lupa di Montecitorio dove la sovrana ha ricevuto il premio internazionale 'Marisa Bellisario'. ''L'esempio della regina Rania – ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini – ci mostra il volto più positivo della società islamica contemporanea, che vive nella sapiente mediazione tra tradizione e innovazione, e smentisce drasticamente lo stereotipo oscurantista che invece il fondamentalismo alimenta e che purtroppo viene spesso irresponsabilmente recepito da chi in Occidente, anche in Italia, trova sfogo alle proprie paure nel razzismo e nell'intolleranza".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign