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Myanmar, libero l’americano Yettaw

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YANGON – La giunta birmana ha liberato John William Yettaw, il 53enne mormone che martedi' scorso era stato condannato a sette anni di prigione per aver violato gli arresti domiciliari di Aung San Suu Kyi raggiungendo a nuoto la sua abitazione. L'uomo e' ora in volo per gli Stati Uniti insieme a Jim Webb, il senatore democratico, uno stretto alleato di Barack Obama, che venerdi' era arrivato in Myanmar con l'obiettivo di ottenere il rilascio del cittadino americano.

Il capo della commissione Affari asiatici e pacifici ha ringraziato, in una dichiarazione diffusa poco prima di partire a bordo di un aereo privato, il capo della dittatura, il generale Than Shwe, per aver liberato Yettaw.

Martedi' scorso la leader dell'opposizione birmana e' stata condannata ad altri 18 mesi di arresti domiciliari per l'incidente che ha avuto protagonista il mormone americano che in tribunale ha affermato di aver voluto raggiungere il premio Nobel per avvisarla di un complotto per ucciderla di cui aveva avuto notizia in una visione.

La condanna della Suu Kyi – che originariamente era stata condannata a tre anni di prigione, sentenza poi ridotta dall'intervento del generale Than Shwe – e' stata duramente criticata dalla comunita' internazionale, e viene ritenuta una mossa del regime per impedirle di partecipare alle elezioni che la giunta ha promesso per il prossimo anno.

L'aereo con il senatore Webb e Yettaw fara' tappa a Bangkok dove e' attesa una conferenza stampa. L'incursione di maggio del mormone statunitense non e' stata la prima nella tenuta dove la leader dell'opposizione birmana ha trascorso gran parte degli ultimi 20 anni agli arresti domiciliari. Lo scorso novembre Yettaw si era presentato alla sua residenza per consegnarle un libro dei mormoni. La giunta ha accusato e condannato la donna per non aver comunicato alle autorita', che erano state avvisate a novembre, la seconda incursione dell'americano. Prima di partire Webb ai giornalisti ha affermato: "ho anche chiesto che Than Shwe liberi Aung San Suu Kyi, ma vi sono ostacoli al processo di riconciliazione".

Ma la missione del senatore Usa ha gia' sollevato critiche tra i dissindenti birmani: "avra' sicuramente un impatto negativo sul popolo birmano che pensera' che gli americani possono essere soddisfatti facilmente quando un dittatore gli restituisce un loro cittadino" ha dichiarato Aung Din della campagna per la democrazia che ha sede negli Stati Uniti.

Articlolo scritto da: Adnkronos