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Milan, Berlusconi lancia la linea verde

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Roma – Non prenderemo più giocatori sopra i 30 anni, anche perche' guadagnano molto. Noi vogliamo giovani con meno di 23 anni… Silvio Berlusconi si ferma a scambiare alcune battute sul Milan con Umberto Bossi e il deputato Pd di fede rossonera, Daniele Marantelli, a Montecitorio. Il Cavaliere assicura che d'ora in poi punterà solo su giovani promesse, accogliendo l'invito dell'esponente democrat a ingaggiare campioni under 30 capaci di affrontare la Coppa Campioni.

Intanto a Milano Samuel Eto'o (nella foto con Josè Mourinho) si presenta ai tifosi dell'Inter: ''Sono qui per fare la storia. Sono Samuel Eto'o, non mi paragono a nessuno. E sono orgoglioso di giocare per Josè Mourinho''. Il centravanti camerunense raccoglie l'eredita' di Zlatan Ibrahimovic nella formazione nerazzurra. ''Auguro il meglio a Ibrahimovic, ma io sono qui per giocare e non per paragonarmi con nessuno. I grandi giocatori non vanno confrontati'', dice l'ex stella del Barcellona. ''Vorrei salutare i miei ex compagni del Barcellona, i miei amici e i tifosi che mi hanno sostenuto in 5 anni meravigliosi. Ringrazio questa famiglia che mi ha permesso di vincere tutto, vado via a testa alta e arrivo qui motivato'', dice Eto'o riferendosi al club catalano.

''Ogni persona deve scrivere la sua storia: io ho vinto quasi tutto con il Barcellona, ora voglio scrivere la storia con l'Inter. Il Pallone d'oro? E' un trofeo individuale che si può vincere solo con la squadra. Il mio Pallone d'oro sarebbe vincere lo scudetto e le altre competizioni'', aggiunge. Nel 2005, dopo una sfida di Champions League tra Chelsea e Barcellona, Eto'o non si espresse in termini lusinghieri su Josè Mourinho e che non avrebbe mai giocato per lui. Ora, si ritrova il portoghese come tecnico. ''Non ho mai detto che non avrei mai giocato per Mourinho. Quella partita fu molto calda, fu un match da uomini veri. Le mie parole sono state interpretate male: per me è motivo di orgoglio poter giocare per Mourinho, lavorerò per ripagare la sua fiducia'', dice Eto'o. ''Un giocatore va dove pensa di poter trionfare. Se il campionato italiano non fosse importante, non sarei venuto qui'', dice riferendosi al presunto impoverimento della Serie A.

Dal canto suo l'allenatore nerazzurro ha detto che "Eto'o è come me. E' uno che dopo una sconfitta non va a casa felice". Per il tecnico di Setubal non fa alcuna differenza: "Ci siamo incontrati sei volte in tre anni, tutte partite decisive", sottolinea Mourinho, "non mi sono mai preoccupato di sapere se Eto'o avesse detto questo". "Lui è come me, uno che dopo aver perso una grande partita non va a casa felice. L'anno successivo – racconta Mourinho – lo volevo al Chelsea in una stagione purtroppo sfortunata per noi, perché l'Inter non ci diede Maicon e il Barcellona disse 'no' per Eto'o". Il suo arrivo fa felice Mourinho: "Ho una grandissima fiducia nella rosa che abbiamo e ringrazio la società per l'organico che mi ha dato per questa stagione".

Articlolo scritto da: Adnkronos