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La crisi vista con gli occhi di artigiani e piccoli imprenditori

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La crisi vista con gli occhi di artigiani e piccoli imprenditori

Loro, la crisi, non la leggono sui giornali e non la vedono in televisione. Ci fanno i conti ogni mattina appena aprono l’azienda. Problemi e soluzioni sono stati quindi al centro dell’assemblea di tutte le categorie che CNA ha organizzato ieri sera all’Hotel Etrusco. Incontro che è stato anche l’occasione per presentare un sondaggio condotto all’interno dell’Associazione.
“Una grande partecipazione – commenta il Presidente Mauro Patrussi – che conferma l’attenzione che i nostri associati hanno ai temi della crisi e dello sviluppo. Il sondaggio si è perfettamente “incrociato” con le valutazioni degli imprenditori, a riprova che il mondo economico ha la capacità di individuare con chiarezza i problemi principali e di rivendicare le soluzioni prioritarie. Quindi il credito, come emerge con forza dal sondaggio. La tutela del made in Italy, il rispetto della legalità, la semplificazione burocratica. E, soprattutto, il ruolo dell’associazione. C’è la perfetta consapevolezza – dichiara il Presidente Patrussi – che il sistema delle piccole e medie imprese può svolgere un ruolo, sia a livello locale che nazionale, solo facendo “massa critica”, cioè puntando con forza sul valore e sul peso dell’associazione di categoria. E CNA, con la sua capacità di rappresentanza e di erogazione di servizi, è in grado di assolvere a questo compito”.
Ed ecco la crisi vista con gli occhi degli artigiani e dei piccoli imprenditori. Intanto le principali criticità. Per il 55% degli intervistati sono rappresentate dal calo degli ordini, per il 50% dall’accesso al credito, per il 27% dalle difficoltà nelle riscossioni. La sintesi è quindi meno lavoro, meno credito, meno incassi. E questo a fronte di un forte permanere dei costi aziendali che rimangono la principale criticità per il 24%, della pressione fiscale (19%), della burocrazia (12%).
Se questi sono i principali punti di crisi, le proposte di soluzione derivano di conseguenza. Ecco che il 53% degli intervistati chiede un credito meno oneroso e più accessibile; il 33% rivendica una diminuzione della pressione fiscale ed il 24% si sofferma sulla necessità, particolarmente sentita dal mondo della piccola e media impresa, del rispetto delle regole del mercato e della concorrenza. Infine il 20% chiede una semplificazione degli adempimenti burocratici.
L’indagine di CNA entra poi nel dettaglio di queste proposte. Credito meno oneroso e più accessibile vuol dire, ad esempio, dilazionare mutui e prestiti, sostenere nuovi investimenti, allargare le maglie di Basilea 2. La diminuzione della pressione fiscale non si ferma ad un semplicistico “meno tasse” ma individua soluzioni precise: revisione degli studi di settore, sospensioni degli automatismi di quest’ultimi e Iva per cassa. Mercato e concorrenza? Vogliono dire sistema di regole del mercato globale, tutela del made in Italy, lotta all’abusivismo.
Tra le azioni anticrisi, gli associati di CNA hanno indicato anche la necessità di incentivare l’aggregazione tra le imprese e di tutelare le aziende sul fronte della riscossione dei crediti. Hanno infine sottolineato la necessità di un forte ruolo delle istituzioni e delle associazioni e, infine, la necessità di diffondere maggior ottimismo.
“Un quadro generale che non nasconde la gravità della crisi ma nemmeno induce all’immobilismo. I nostri associati – commenta il Presidente Mauro Patrussi – confermano di essere perfettamente consapevoli non solo della crisi e delle sue cause ma anche delle prioritarie vie d’uscita. E la loro attenzione all’associazionismo, all’aggregazione d’imprese, al ruolo delle istituzioni e perfino all’ottimismo, dimostrano la volontà di realizzare una “rete” di soggetti in grado di fronteggiare la situazione attuale. Adesso il confronto prosegue all’esterno della nostra associazione. Le imminenti elezioni saranno occasione di confronto con i candidati, i partiti e le coalizioni ed intendiamo verificare con il sistema del credito i pressanti problemi che i nostri associati hanno evidenziato”.