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Gli indiani ‘canadesi’ in visita dal Papa

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CITTA' DEL VATICANO – Popolazioni indiane, originarie del territorio nordamericano, a Roma dal Papa mercoledì 29 aprile. I rappresentanti delle ?Prime nazioni? del Canada avranno infatti un incontro con Benedetto XVI in occasione dell?udienza generale in Piazza San Pietro.

La delegazione vuole affrontare nell?inedito faccia a faccia un tema delicato
e drammatico insieme: quello delle decine di migliaia di indiani canadesi che dalla fine dell?800 agli anni ?70 del ?900 sono stati strappati alle loro famiglie e culture per essere allevati ed educati in collegi cattolici dove hanno spesso subito abusi sessuali e violenze.

Alla luce di questa vicenda che ha segnato uno dei capitoli più oscuri della storia del Canada, la Conferenza episcopale del Paese nordamericano e l'Assemblea delle prime nazioni (Apn), cioè l?organismo che rappresenta gli indiani del Canada, hanno costruito un percorso comune che dovrebbe portare a una riconciliazione fra le due parti e forse a nuove forme di collaborazione in futuro. Così a Roma mercoledì 29 ci sarà il leader dell?Apn, Phil Fontaine, e mons. James Weisgerber, presidente dei vescovi canadesi, entrambi alla guida delle rispetti e delegazioni.

Nell?occasione, secondo la Chiesa canadese, ?il Papa ne approfitterà per esprimere la propria sollecitudine all?indirizzo degli autoctoni del Canada che portano con sé la sequela dei trattamenti subiti nei collegi canadesi gestiti dalla Chiesa cattolica?. Ma il leader degli indiani del Paese nordamericano, ha spiegato anche di aspettarsi un gesto chiaro dal Pontefice: ?Io spero sinceramente – ha detto – che dopo questo incontro Papa Benedetto XVI farà una dichiarazione rivolta a tutti i sopravvissuti dei pensionati indiani per il ruolo che la Chiesa cattolica ha giocato nell?amministrazione e nel funzionamento delle scuole e le sofferenze che queste scuole hanno inflitto al nostro popolo?.

''Questo gesto – ha aggiunto il capo degli indiani canadesi – contribuira' grandemente al processo di guarigione e riconciliazione fra i sopravvissuti, i cattolici e tutti i canadesi''. In ogni caso i vescovi e i rappresentanti indiani hanno tenuto una conferenza stampa comune ad Ottawa nei giorni scorsi per sottolineare la volonta' di collaborare alla soluzione di una vicenda tanto complessa e dolorosa e affinche' l'incontro con il Papa a Roma il 29 aprile abbia buon esito.

Secondo il presidente dei vescovi canadesi tuttavia, il Papa difficilmente presentera' delle scuse ufficiali per quanto accaduto negli istituti gestiti dalla Chiesa cattolica cosi' come hanno fatto altre chiese (fra le quali la presbiteriana e l'anglicana), ma in ogni caso, ha detto , ''mi aspetto che egli riconosca le sofferenze, le difficolta' e le responsabilita' della Chiesa all'interno di questi istituti''.

La storia degli abusi e dello sradicamento dalle tradizioni culturali dei bambini e dei ragazzi indiani nei collegi promossi dal governo del Canada, ha coinvolto dunque anche altre confessioni cristiane che nel corso del tempo hanno espresso in pubblico le loro scuse agli indiani canadesi. Rimaneva esclusa da questa scelta la Chiesa cattolica, anche se i vescovi ricordano che nel 1990 le diocesi coinvolte direttamente nella gestione degli istituti avevano ''espresso chiaramente il loro rincrescimento ai popoli autoctoni''.

Articlolo scritto da: Adnkronos