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Febbre alta e positività ai test, ecco i campanelli d’allarme

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Febbre alta e positività ai test, ecco i campanelli d’allarme

ROMA – Malattia respiratoria febbrile acuta, cioè febbre oltre i 38 gradi, e positività a una serie di test ad hoc. Questi gli elementi che devono far scattare il sospetto di febbre suina in un paziente che si presenta in ospedale o dal medico. A indicare le linee guida temporanee ai centri di sorveglianza internazionali, "in attesa di ulteriori sviluppi", è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

"Per comprendere lo spettro di severità della malattia causata della febbre suina – precisa l'Oms – la descrizione dei casi clinici che presentano sintomi riconducibili all'influenza dovrà includere sia le forme di entità media sia quelle più gravi, come le infezioni del tratto respiratorio inferiore, ad esempio la polmonite. In più, dovranno essere riportate anche infezioni asintomatiche confermate dagli esami di laboratorio. Fra i test da effettuare la coltura virale e la Pcr quantitativa in tempo reale. Attenzione dovrà essere prestata in presenza di un aumento di quattro volte degli anticorpi specifici del virus A H1N1. Si potrà confermare un caso attraverso la positività di uno o più di questi esami".

"Potranno rientrare fra i casi sospetti o confermati – spiega l'organizzazione – anche quelli relativi a pazienti che presentano malattie clinicamente compatibili o che sono deceduti a seguito di una patologia respiratoria acuta non spiegata. I Paesi che dovessero identificare gruppi differenti di malati, lo dovranno comunicare immediatamente all'Oms", che sul suo sito dà anche indicazioni sulle corrette modalità di segnalazione degli eventuali casi.

Articlolo scritto da: Adnkronos Salute