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Darfur, dall’Aja ordine di arresto per il presidente sudane

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L'AJA- La Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja ha emesso un ordine di arresto internazionale contro il presidente sudanese Omar al Bashir per il genocidio in Darfur. A richiedere l'arresto di Bashir era stato nel luglio scorso il procuratore generale, l'argentino Luis Moreno Ocampo che lo aveva accusato in particolare per il massacro di tre gruppi etnici: i Fur, i Masalit e gli Zaghawa.

Sono sette i capi di imputazione, cinque per crimini contro l'umanita' e due per crimini di guerra, alla base dell'ordine di arresto internazionale emesso nei confronti di Bashir, primo capo di stato in carica ad essere messo sotto accusa dal tribunale dell'Aja. Tra queste omicidio, sterminio, trasferimenti forzati, tortura e stupro. Mentre l'accusa di genocidio è stata fatta cadere. Ma solo per il momento, perché se il procuratore metterà a disposizione nuove prove ed informazioni, questa imputazione potrebbe essere ripresa.

La Cpi trasmetterà, immediatamente al Sudan, agli stati membri della corte e ai membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu la richiesta di cooperazione per l'arresto e il trasferimento del presidente che spetta agli stati.

Ma il Sudan ha già fatto sapere che non consegnerà nessuno alla Corte Penale Internazionale dell'Aja. Per il governo di Khartoum, infatti "il mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente, Omar al-Bashir, rappresenta una nuova forma di colonizzazione". Eil sottosegretario agli Esteri sudanese, Mutrif Siddiq, ha fatto sapere alla tv satellitare 'al-Arabiya che al-Bashir parteciperà al prossimo vertice della Lega Araba di Doha il 30 marzo e a tutti i vertici della Lega Araba e dell'Unione Africana.

Mentre per Mustafa Ismayl Uthman, consigliere del presidente sudanese, questo è il momento di ''rimanere tutti uniti come un solo uomo per respingere il mandato di cattura contro il presidente Omar al-Bashir". "La prima cosa di cui abbiamo bisogno ora è la riconciliazione nazionale – ha spiegato intervenendo in diretta sulla Tv di stato del Sudan – Il popolo sudanese deve manifestare le proprie obiezioni nei confronti di questa forma di neocolonialismo e dobbiamo aumentare il livello di coesione tra i cittadini".

E già migliaia di persone sono scese in piazza per partecipare ad una manifestazione in segno di solidarietà con il presidente sudanese. "Ringraziando Allah non abbiamo bisogno di molto per raggiungere questo obiettivo perché il popolo sudanese, da quando ha avuto notizia della decisione della Corte internazionale, ha dimostrato di volersi unire come un solo uomo contro di essa", ha concluso Uthman.

Stando alla Tv satellitare 'al-Arabiya', sulla vicenda è intervenuta anche l'Unione Africana secondo cui questo mandato d'arresto "puo' minare la pace nella regione". Intanto il governo egiziano ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di rinviare l'esecuzione del mandato di cattura emesso oggi nei confronti di Bashir.