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Cinema, arriva Verdone in veste talare

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ROMA – ''Un parallelismo tra le nevrosi occidentali e i problemi dell'Africa. Un film molto attuale anche nella rappresentazione del prete: nessuna commedia lo ha mai reso con tale senso di equilibrio. Pero' si ride ed e' ricco di colpi di scena. Invita alla comprensione, alla tolleranza, alla concordia e al buon senso. Ed e' la commedia piu' corale, piu' importante, che abbia fatto e forse anche quella che ho diretto meglio''. Cosi' Carlo Verdone in un'intervista rilasciata alla ''Rivista del Cinematografo'' di dicembre, ancora in edicola, parla del suo nuovo film, ''Io, loro e Lara'', nelle sale a partire dal prossimo 5 gennaio distribuito da Warner Bros.
"Non so come sono riuscito a fare questo film -prosegue il regista e attore- probabilmente grazie alle parole di mio padre dalla clinica: 'Carlo pensa al film. E' piu' importante di un uomo che sta aspettando un treno in ritardo'. Una frase che mi ha fatto riflettere: se questo e' il suo volere, devo farlo. Pensavo di non riuscire ad andare in Africa a girare perche' da poco si era celebrato il funerale di papa'. Invece proprio lui mi ha dato la forza per superare questa prova. Io, loro e Lara e' dedicato a Mario Verdone. Una dedica che parte dal profondo del cuore: non era solo un padre, ma un grande educatore. Un uomo retto, sano, pieno di dignita', di altri tempi".
Per quanto riguarda la storia del film, poi, incentrato su un missionario che torna a Roma in seguito ad una crisi di fede e ritrova una famiglia disastrata, Verdone spiega: ''Attraverso la famiglia si vede il caos e la follia che ha colpito il nostro paese. Mio fratello e' un cocainomane terribile ma simpatico. Mia sorella una psicologa che ha bisogno a sua volta di cure. Mio padre e' partito di testa. Ho fotografato un momento di disagio nel nucleo familiare italiano. Che si ritrova a vivere in un paese alla deriva: spiace che il paese cattolico per eccellenza sia anche il piu' amorale del mondo''.
Sempre sulle pagine de ''La Rivista del Cinematografo'' di dicembre, Verdone parla anche dell'attrice protagonista del film, Laura Chiatti: ''E' il piu' bel primo piano del cinema italiano, che non l'ha mai sfruttata pero' a pieno. La sua prima scena e' davanti a una webcam mentre si spoglia: lo spettatore non capisce chi sia questa ragazza: una tossicodipendente? Una schiava del porno ? Una prostituta? In realta' non e' nulla di tutto questo. E' una persona con mille difficolta', costretta a fare la guida turistica e la chat erotica''.
''Laura passa dalla tenerezza alla tristezza, dall'euforia alla seduzione. Uno splendido lavoro'', dice di lei il regista e attore, che per ''Io, loro e Lara'' si e' contornato di altri ottimi interpreti: ''Angela Finocchiaro e' stata una compagna di set meravigliosa. Anna Bonaiuto, straordinaria pure lei. Mi ha sorpreso Marco Giallini: ha sempre fatto il duro mentre qui si carica sulle spalle la comicita' normalmente riservata al mio personaggio''.
''Sergio Fiorentini, mio padre -prosegue Verdone- e' un attore vero, bravissimo col parrucchino biondo e fuori di testa. Marco Guadagno, un sacerdote, e' un ottimo interprete. La giovane Cristina Odasso ha un piccolo ruolo ma mostra gia' personalita' e tempi comici perfetti. Raramente -conclude- ho avuto un cast dove tutti erano al posto giusto nel momento giusto''.

Articlolo scritto da: Adnkronos