ROMA – "I'm not a man. I am Eric Cantona". Ed e' boato di applausi. Cosi', a modo di tifo calcistico, e' stata l'accoglienza della stampa riservata a Ken Loach e al suo "attore" Eric Cantona. Tanto durante e a fine proiezione, che in conferenza stampa. Looking for Eric, scritto con il consueto Paul Laverty e prodotto dall'affezionata Patricia O'Brien e' un battito d'ala per il regista britannico che torna a Cannes dopo la Palma d'oro nel 2006 con il ben più drammatico 'Il vento che accarezza l'erba'. "La commedia è una tragedia con lieto fine. In questo film volevo far sorridere il pubblico, pur facendolo pensare", spiega Loach che sottolinea come il suo nuovo film non sia sul calcio: ''I ritmi del cinema e del calcio sono profondamente diversi: quello del calcio tende a superare il cinema e quindi a rubare l'attenzione dello spettatore. Per questo è difficile fare buoni film sul calcio; il modo migliore di farli dialogare è fare cinema che rifletta sul calcio".
Da parte sua, ex calciatore e ora attore e produttore esecutivo del film, Eric Cantona non nasconde quanto sia stato "speciale" interpretare se stesso: "C'è stata molta tensione positiva -dice- Ken Loach è simile a Alex Ferguson per certi aspetti: entrambi con molta umiltà riescono ad ottenere il 100% dalle persone con cui lavorano". E' stato molto emozionante, inoltre, recitare senza grande attenzione alla sceneggiatura, ha aiutato ad esprimere il coraggio, la passione. Io – continua Cantona – ho sempre amato il cinema e in particolare i film di Ken. Quanto ai miei idoli calcistici, tengo a precisare che non ho mai avuto idoli, semmai ispiratori. Tra questi i creativi olandesi, come quelli dell'Ajax e se mi chiedete una previsione sulla finale di Champions Leage non ho dubbio: Manchester United!".
Squadra che lo ha reso a sua volta un idolo, il Manchester Utd è co-protagonista del film di Loach, e l'entusiasmo dei fan del mitico team potrebbe essere un incentivo a fare di questo film un campione al box office. "Non lo so – replica Ken Loach – e d'altra parte non è per questo che faccio film. La cosa che conta è restare fedeli alla propria ispirazione e all'argomento che si vuole trattare. Il calcio è un'espressione della vita, e' la rappresentazione di una comunita' e le squadre lavorano proprio come chi fa film: una collettivita' orientata allo stesso risultato. Almeno, per me e' cosi'". Looking for Eric uscira' prossimamente in Italia distribuito da Bim.
Intanto secondo gli scommettitori c'e' un'altra Palma d'Oro in vista per il cinema italiano a Cannes. Per i bookmaker inglesi, il favorito per il trionfo sulla croisette e' "Vincere" di Marco Bellocchio, la storia di Ida Dalser, compagna di Benito Mussolini e madre del suo primo figlio, durante gli anni dell'ascesa politica del Duce. Il successo della pellicola di Bellocchio, secondo i dati riportati da Agipronews, e' proposto a 4,00. Stroncato dalla critica "Antichrist", primo horror del regista danese Lars Von Trier, passa da 7,00 a 17,00. Perde colpi anche "Los Abrazos Rotos": il thriller di Almodovar e' salito da 6,00 a 15,00. Chance di vittoria anche per "Inglourious Basterds" di Tarantino, a 8,00, ma l'insidia peggiore per Bellocchio e' "Das Weisse Bande" di Michael Haneke, offerto a 6,00.
Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign